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Assolutamente da evitare, senza nè capo nè coda. Il libro più inutile mai pubblicato.
In "Hotel Locarno" Alain Elkann crea due romanzi in uno. Il primo è quello del romanziere a corto di idee; il secondo,il romanzo che il letterato va sviluppando. Psicanalisi, storie di vita e di sentimenti si fondono in un insieme pregevole per la scrittura cristallina ma troppo evanescente. Eccessivi i personaggi per sole 100 pagine di narrazione. Inoltre essi si eliminano a vicenda, come in un reality show spietato. Ad emergere è il carattere di Gloria, una donna inglese di mezza età. In primo luogo perché ella è imprigionata in un matrimonio con un partner a cui è fedele ma, concretamente, non ama. Maggiormente, la donna ha paura di tradire ,al fine di consumare una sessualità realizzata che le è però legata. Gloria, amante dell'operaa, di Pavarotti e grande amica di una ricca americana a cui fa da segretaria a N.Y., si ritrova improvvisamente sola, perché il marito muore di infarto, seguito poco dopo dall'amica. A questo punto la solitudine di Gloria si fa devastante ed ella mette un annuncio un importante quotidiano per la ricerca di un partner. Tale ricerca, frustrante e frettolosa, diviene una sorta di riscatto a tutti i costi che approda nell'incontro col coprotagonista del romanzo, un alcolizzato indeciso se lasciare la giovane moglie e incapricciato dell'esotica amante. Tale personaggio sintetizza la vigliaccheria maschile, quella cioè che impedisce agli uomini di approfondire i sentimenti. Gloria si staglia come personaggio migliore del resto, perché sintetizza la maturità e, ancora di più, la fine della vita. Sia lei che l'altro personaggio maschile rappresentano gli ultimi fuochi di un'esistenza che gira a vuoto alla ricerca di inutili distrazioni. Gloria è l'epitome della donna di mezza età, benestante, annoiata dalla vita e sconvolta dalla solitudine, che non riesce a colmare i vuoti coi suoi interessi né con le risorse del mondo esterno. In lei parecchie lettrici potranno riconoscersi, anche quelle non in età avanzata
È il primo libro che leggo di quest'autore e penso sia l'ultimo. Impianto narrativo quasi inesistente, personaggi banali, trama inconsistente. Cento pagine inutili.
Recensioni
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