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Ho finito di leggerlo ieri. E' un saggio avvincente sui traffici illeciti che si svolgono nell'ombra appena fuori dalla nostra vista, o forse in una penombra dove vediamo benissimo, ma non ci accorgiamo che il cd pirata o la colf rumena o la lapdancer ucraina spesso viaggiano insieme alla cocaina e altre merci proibite... questi trafficanti sono di un tipo nuovo, orientato alle funzioni invece che ai beni. Come riuscire a sopravvivere a questa lotta impari? Naim ci presenta le sue ricette... andate a scoprirle! Ciao Alexmai.it
Recensioni
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Viene da sospettare che esistano fonti di reddito "alternative": leggere il libro di Naím alimenta questi cattivi pensieri. È impressionante il flusso di denaro sporco che viene riciclato attraverso operazioni commerciali e attività di piccola impresa gestite da semplici cittadini al di sopra di ogni sospetto. Lo stesso dicasi per il trasporto e lo spaccio di droga. La globalizzazione ha le sue grosse responsabilità, avendo dato opportunità di espansione ai traffici. L'economia illecita mondiale ha del resto protagonisti maggiori e minori, e sempre più difficile è distinguere la vittima. L'utente finale del prodotto contraffatto o della sostanza stupefacente alimenta quel traffico nel momento stesso in cui persegue il proprio utile o piacere personale. La libertà dei movimenti di capitale, come di persone e di merci, è il marchio di fabbrica della globalizzazione. Inevitabile che a beneficiarne fossero tanto i commerci leciti quanto gli illeciti. Naím ne offre alcuni esempi. Minaccioso è un fatto: il traffico illecito (droga, organi umani, prostituzione e nuove schiavitù, armi e ordigni nucleari, denaro ecc.) sta intaccando il tessuto sociale, allettando le vittime a essere complici dei carnefici. E sta cambiando lo scenario della politica mondiale. Gli stati si affannano sempre più a combattere reti, quasi invisibili, di gestori dei traffici illeciti. Gli stati più deboli stanno invece cadendo in mano loro. I terroristi islamici hanno capito dove attingere le loro risorse e quale struttura imitare. Di qui la guerra asimmetrica, la lotta impari, il ritardo a capire il nuovo nemico. Il pessimismo è qui descrizione del reale, e non un'astratta ideologia, con la conferma che la radice del male è nell'elemento umano prima che nel sistema.
Danilo Breschi
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