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Si tratta, mi pare, di un libro dedicato soprattutto agli esperti o appassionati di archeologia o di protostoria e comunque di storia delle prime civiltà mediterranee, perché le lunghe elencazioni di reperti, località e dettagli, mentre lo impreziosiscono per gli esperti e appassionati, ne appesantiscono la lettura per chi vuole semplicemente conoscere fatti e conclusioni. Partendo dall’intenzione di dimostrare che il Mediterraneo era solcato dalle navi dei Popoli del mare prima che lo facessero i Fenici, la Putzu, sulla base di prove che mi sono sembrate scientificamente valide, è arrivata a conclusioni che sostengono la validità del suo assunto. Quello che non rientrava nelle sue premesse, ma che Valeria Putzu ha cercato implicitamente di dimostrare, è che erano i Sardi il Popolo del mare, arrivando addirittura a sostenere che avevano raggiunto, navigando, la Scandinavia. Sulla base di illazioni basate sulla forma delle imbarcazioni mostrate nei bronzetti nuragici sardi (imbarcazioni prima definite “di tipo sardo” , ma poi diventate direttamente “sarde”), quando ha sostenuto, sulla base di illazioni, ma non di dimostrazioni, che nel periodo considerato imbarcazioni hanno risalito alcuni grandi fiumi partendo al mare, poiché per fare questo sarebbero state necessarie imbarcazioni di tipo sardo, ha attribuito direttamente queste imprese ai sardi. Qualche lettore ha parlato di assurda visione totalizzante che il mondo sardo ha per l'autrice; senza arrivare a queste drastiche conclusioni, mi basta citare una frase di pag. 63 del libro: “in Francia, in Italia (Lazio e Sicilia) e in Sardegna” con la Sardegna che non fa parte dell’Italia, come sostenevano gli Indipendentisti sardi, ora per fortuna, almeno politicamente, estinti .
Manuale molto utile e informativo. Consigliato
Un bel libro. Ben scritto, ricco di spunti e suggestioni, ampiamente documentato e che riesce a dare una chiave di lettura alternativa sulla storia della Sardegna antica rispetto al sedimentato ma asfittico racconto accademico. Ne consiglio la lettura.
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