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L'autore è davvero capace di accompagnare il lettore su argomenti spinosi e affascinati. Molti sono i dubbi che vengono posti, ma l'archeologia è un'altra cosa, logicamente. Non è una critica al testo, meritevole di essere letto da tutti, archeologi compresi. Hancock non è un ciarlatano: i suoi meriti sono indiscussi, anche se le sue teorie possono non essere corrette. Sicuramente una lettura del genere può essere da stimolo per approfondire gli argomenti anche con testi "ufficiali". Insieme a "il mistero di Orione" costituisce una pietra miliare nell'archeologia non ortodossa.
libro interessante. da leggere per poter essere più aperti...e non fermarci a quello che si studia a scuola o a quello che ci dice zahi hawass (Segretario generale del Consiglio supremo delle antichità egizie) o gli egittologi in generale. siamo riempiti letteralmente con delle teorie che nessuno osa mettere in dubbio e che vengono date per giuste. Si devono sentire tutte le opinioni possibili per poter poi farsi ciascuno di noi un idea. Qualcuno resta attaccato alle teorie studiate a scuola altri osano spingersi più in la col pensiero...ed è questo che hancock fa. E poi scusate ma il libro non si ferma a spiegare solo la mappa di piri reis ma tratta di tutte le costruzioni sparse per il mondo. E poi gordon se avessi letto il libro con più attenzione ti ricorderesti di un certo Jean Francois Champollion, il fondatore dell'egittologia moderna <<che aveva visto chiaramente ciò a cui generazioni di suoi successori avrebbero chiuso gli occhi: il fatto che i costruttori delle piramidi non potevano essere che uomini di una statura intellettuale gigantesca. Accanto agli egizi,aggiunse, "noi europei non siamo che lillipuziani">> ( è una frase tratta dal libro). In ogni modo è un libro da leggere per ampliare la propria conoscenza e non restare "intrappolati" nei confini che ci impongono...
Quello che di buono ha questo libro e' il mettere in testa dei dubbi. A mio avviso era questo l’intento di Hancock e per me ci e' riuscito benissimo. E' chiaro che il libro e' pieno di fantasticherie di seghe mentali e via dicendo, ma e’ anche vero che troppo spesso teorie tutt’altro che certe vengono propinate nelle scuole come oro colato. Ho visto un intervista a Zahi Hawass subito dopo aver letto il libro e devo dire che ho provato persino un po’ di rabbia. L’impressione e’ stata che mentre parla dovrebbe metterci un po’ più di “forse” e “se” e così dovrebbero fare anche tutti gli insegnanti nelle scuole italiane se c’e’ un dubbio, un’altra passibilità, informare gli alunni. In questo modo si può spingere una persona a d informarsi meglio e con altre fonti. Dopo di che restano solo dubbi a cui di fatto nessuno può più dare una risposta certa. Da leggere ma, come tutte le cose, da non prendere come verità assoluta.
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