Un evento, potremmo pensare a qualcosa di diverso ? Una delle più originali ed inimitabili formazioni mai partorite dall’italico stivale, uno dei gruppi che meglio ha rappresentato quel passaggio radicale dal rock progressivo a forme dislocate di arte totale, colorando la propria musica con l’elettronica spuria e le sgomente rivisitazioni del radicale verbo post-punk newyorkese (leggasi no wave). Un ponte sembrava legare il quartetto bolognese al passato e al presente musicale della nazione, urgenza e creatività seconde a nessuno, dove l’irruenza è però messa spesse volte al servizio di un approccio sopra le righe, mai facinoroso, semmai propriamente rivoluzionario. Rinunciare alle liriche in un momento storico così teso è stata forse la chiave di volta, un verbo strumentale che si lasciava alle spalle le recriminazioni socio-politiche dei tardi settanta, visionando un futuro non meno catastrofico e conflittuale, ma comunque aperto a sviluppi inconsueti. I Confusional Quartet non sono mai stati epigoni di nessuno e - al tempo stesso- è ancora oggi impossibile inquadrarne emuli contemporanei. Della musica italiana si facevano beffa con eleganza – la de-evoluta cover di ‘Volare’ italico manifesto del fu Domenio Modugno – e anche dell’esotica musica da cinema sembravano approcciare i momenti più aspri e goliardici (Samba Paperino). Tra il finire degli anni ’70 e l’inizio degli anni ’80 questo gruppo disegnò nuove geografie, attaccando le posizioni consuete e liberando un sogno realmente fuori dai canoni. Questo fantastico box che ne celebra i primordi mette in fila 3 lp : il 33 giri di debutto, il 10 pollici ristampato in formato 12” ed un terzo che colleziona i flexy usciti con il nome di Documentario (sul lato A) ed una serie di brani inediti (lato B) mai licenziati al tempo. L’appuntamento con la storia non può più attendere.
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