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Anno edizione: 2001
Anno edizione: 2022
Anno edizione: 2022
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Questo è un libro rivolto a chi ama la pittura, e in particolare la pittura di Piero della Francesca. È scritto da uno storico (non da uno storico dell’arte) che ha cercato di decifrare i committenti e l’iconografia di alcune delle opere piú famose di Piero. Indizi apparentemente minimi – due mani che si stringono, un cappello a punta, un profilo mezzo cancellato – scatenano congetture, esplorazioni archivistiche, colpi di scena narrativi. Attraverso una lettura ravvicinata il Battesimo di Londra, il ciclo di affreschi di Arezzo sulla Leggenda della vera Croce, la misteriosa Flagelfazione di Urbino rivelano le loro implicazioni politiche e religiose, ignorate dai critici attenti unicamente ai fatti di stile. Ciò che permette una nuova interpretazione di queste opere è la ricostruzione analitica della rete di relazioni entro cui presero forma. Dall’indagine combinata su iconografia e committenti emerge un’immagine di Piero assai diversa – fin nella cronologia – da quella tracciata da una tradizione di studi che comprende le monografie ormai classiche di Roberto Longhi e di Kenneth Clark. Il libro può essere letto, dunque, anche come una proposta di lavoro comune rivolta a storici e a storici dell’arte: un lavoro fatto di scontri su problemi specifici, anziché di generici incontri al vertice. Con le quattro appendici il lettore viene ancora una volta gettato nel vivo di una ricerca che affronta, intrecciate in maniera inestricabile, questioni teoriche e questioni di fatto.
Questo è un libro rivolto a chi ama la pittura, e in particolare la pittura di Piero della Francesca. è scritto da uno storico (non da uno storico dell'arte) che ha cercato di decifrare i committenti e l'iconografia di alcune delle opere piú famose di Piero.
Indizi apparentemente minimi - due mani che si stringono, un cappello a punta, un profilo mezzo cancellato - scatenano congetture, esplorazioni archivistiche, colpi di scena narrativi. Attraverso una lettura ravvicinata il Battesimo di Londra, il ciclo di affreschi di Arezzo sulla Leggenda della vera Croce, la misteriosa Flagelfazione di Urbino rivelano le loro implicazioni politiche e religiose, ignorate dai critici attenti unicamente ai fatti di stile. Ciò che permette una nuova interpretazione di queste opere è la ricostruzione analitica della rete di relazioni entro cui presero forma. Dall'indagine combinata su iconografia e committenti emerge un'immagine di Piero assai diversa - fin nella cronologia - da quella tracciata da una tradizione di studi che comprende le monografie ormai classiche di Roberto Longhi e di Kenneth Clark.
Il libro può essere letto, dunque, anche come una proposta di lavoro comune rivolta a storici e a storici dell'arte: un lavoro fatto di scontri su problemi specifici, anziché di generici incontri al vertice.Con le quattro appendici il lettore viene ancora una volta gettato nel vivo di una ricerca che affronta, intrecciate in maniera inestricabile, questioni teoriche e questioni di fatto.
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