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Anno edizione: 2020
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Una grande riscoperta letteraria.
«Eccolo! Finalmente esce il romanzo di Simone de Beauvoir scartato dal geloso Sartre» – The Times
«Un romanzo commovente e appassionante sull'amicizia femminile» – The Guardian
«Ci sarebbe mai stata una Simone senza una Zaza?» – El País
«Un rapporto fondamentale, che ha profondamente influenzato Beauvoir e le sue idee sulla disuguaglianza di genere e il sessismo» – The New York Times
Le inseparabili, che viene pubblicato in contemporanea con la Francia e dunque in prima mondiale, è il racconto romanzato della straordinaria amicizia tra Simone de Beauvoir e Zaza (Elisabeth) Lacoin, dal loro incontro a scuola, nel pieno della Prima guerra mondiale, alla morte di Zaza nel 1929. La narratrice Sylvie/Simone è immediatamente sedotta da Andrée/Zaza, bambina intelligente e ribelle: le due diverranno inseparabili, nonostante l'ostilità della famiglia di Andrée, un clan ultracattolico dalle tradizioni rigidissime. Ma se l'amicizia riuscirà a sottrarsi all'ambiente oppressivo in cui Andrée è costretta, lo stesso non varrà per la ragazza, schiacciata dall'annullamento dell'individualità che le è richiesto. Così la commovente storia di un'amicizia è anche una denuncia nei confronti di una società bigotta e ipocrita, incapace di accettare ciò che sfugge alla sua gretta meschineria. Simone de Beauvoir scrisse Le inseparabili nel 1954 e, pur avendo deciso di non pubblicarlo, conservò il manoscritto. Oggi, finalmente ritrovato, è una grande scoperta letteraria: sebbene Sylvie/Simone tenda nel racconto ad annullarsi nell'amica, emerge chiaramente il suo percorso, divergente, che le permetterà non solo di salvarsi, ma anche di diventare una figura fondamentale nella storia dell'emancipazione femminile nel Novecento.
Questo romanzo autobiografico è stupendo, commovente, intimo. Ringraziamo Sylvie Le Bon che ne curato e permesso la pubblicazione
Cambiano i nomi, cambiano alcune avventure, ma la sua storia è questa e Simone ha voluto immortalarla per sempre in queste pagine. Eppure queste ultime in vita sua non furono mai pubblicate, arrivano a noi con quasi sessant’anni di distanza. Chissà quale reticenza ha spinto la nostra autrice a non dare questa novella alle stampe. Parlerà di Zazà successivamente, nel primo volume della sua autobiografia, dimostrando come questa amicizia tra inseparabili, così erano state soprannominate a scuola, l’abbia segnata per tutta la sua vita. Quello che ci si ritrova tra le mani ha tutto l’aspetto di un atto d’amore, un documento che attesta la forza di una profonda amicizia, di un sentimento così profondo e forse mai in realtà davvero compreso da Simone de Beauvoir, un’amicizia che a noi sembra più amore. Un atto così forte da rimanere indelebile e segnare nel tempo una storia, per raccontare una vita spentasi troppo presto, per denunciare una situazione sociale, un’accusa alla morale borghese del tempo, così densa di ipocrisia. L’edizione de Le inseparabili che abbiamo davanti presenta inoltre tutta una serie di documenti, fotografici ed epistolari, che permettono di vedere più da vicino l’intimità delle due donne e ad arricchire il tutto c’è la postfazione finale di Sylvie Le Bon de Beauvoir, figlia adottiva della coppia Beauvoir-Sartre. Questo è un romanzo che non potrà non lasciare niente sul lettore, non potrà non far arrabbiare, magari piangere, per la tragicità della vita e per l’ineluttabilità della sua fine. Zazà, Andrèe, è un’eroina, una vittima di una società purtroppo esistita, un essere straordinario che fuoriesce dalla carta grazie alle parole della sua amica, della sua adorata, inseparabile Simone.
Il racconto di un'amicizia fra bambine offre all'autrice l'occasione per una critica alla società borghese dell'epoca e ai suoi modelli educativi,superati e obsoleti,che vorrebbero negare ad ogni donna la legittima aspirazione alla propria indipendenza e realizzazione.
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