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Anno edizione: 2019
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Cinquantuno frammenti eterogenei di esperienze e di poetica, di intuizioni e di autobiografia. I testi sono stati pubblicati originariamente in inglese sul «Guardian» nella traduzione di Ann Goldstein nel corso del 2018.
Elena Ferrante concede ai lettori di entrare nel suo spazio privato. Attenzione, non aspettatevi smancerie, la scrittura è essenziale, molto rigorosa: simile a quella dei tanto apprezzati romanzi» - Robinson
«"L'invenzione occasionale" è una polifonia di temi, una trama di pensieri, un laboratorio di scrittura e di poetica che prende spunto dalla dimensione apparentemente ordinaria della vita. La raccolta intercetta, sonda, incalza ciò che preme sotto l'ordine convenzionale della memoria e del presente: immagini, gesti, relazioni, necessità ed emergenze. Violare, inceppare, disturbare sono gli atti anarchici e sovversivi che ritornano di continuo nelle tessere di questo mosaico, ispirate allo scavo e al recupero perturbante» – Tiziana de Rogatis
L'invenzione occasionale è composta da cinquantuno frammenti eterogenei di esperienze e di poetica, di intuizioni e di autobiografia. I titoli dei brevi testi modellano una mappa in movimento, definita di volta in volta dall'occhio del lettore. Attraversando soglie e frontiere diverse, rovesciando le stesse pertinenze di alto e basso, ogni tessera apre varchi tra contesti lontani, devia dal solco per meglio segnarne la traccia. Ed ecco che il racconto dell'insonnia porta all'urgenza di scrivere, i puntini sospensivi alla viltà, l'attrazione per un attore all'autonomia dell'opera d'arte, il trauma dei traslochi all'emancipazione delle donne, le piante alla smarginatura. La scrittura si definisce così come uno strumento paradossale, che afferma perentoriamente proprio quando sembra negare e divagare. Per incidere le apparenze dello stereotipo, per recuperare il vero occultato sotto la patina del verosimile, entra in scena un punto di vista nomade, al tempo stesso vicino e lontano dalla nostra vita quotidiana. Scavare, andare in profondità sotto questa superficie significa, in particolare, ripensare l'immaginario femminile come uno splendido graffito ancora parzialmente sepolto. Oltre il denso strato dell'immaginario neo-patriarcale, della retorica dell'emancipazione o dei buoni sentimenti: da lì si sprigiona L'invenzione occasionale.
Indice
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Semplicemente meraviglioso
Una rubrica settimanale commissionata dal New York Times che custodisce le opinioni, riflessioni e ragionamenti della scrittrice italiana più famosa al mondo. Per chi, come me, ama i libri della Ferrante è un’occasione unica per provare a conoscerla meglio
La Ferrante riesce a farti immergere nei suoi pensieri con poche righe, finisci un argomento e avido inizi il successivo. Il suo modo efficace di scrivere ti trascina e il suo cervello ti incanta. Non posso che ringraziarla per avermi donato i suoi pensieri, incartati a meraviglia. Libro consigliato!
Recensioni
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Italia e Europa. Negli ultimi anni. The Guardian è uno straordinario indipendente organo d’informazione inglese, compirà due secoli di vita nel 2021, settimanale all’inizio, quotidiano dal 1852, considerato da decenni riferimento principale degli elettori laburisti (liberal, radical, progressisti, di sinistra, che dir si voglia), lettura importante pure fuori dai confini dell’isola oltre Manica. Dal gennaio 2018 è in formato tabloid. Alla fine del 2017 The Guardian chiese a un’autorevole personalità italiana, Elena Ferrante, autrice di libri di successo in ricca parte del mondo, di tenere una rubrica settimanale su argomenti di varia attualità, concordati e non prefissati rigidamente dalla redazione, che avrebbe inviato temi e questioni in parte segnalati anche da Ferrante, sui quali sarebbe poi stato imbastito il pezzo autorale. E così fu, dal 20 gennaio 2018 al 12 gennaio 2019 ogni sabato è uscito sul quotidiano (che non esce la domenica) un articolo di Elena Ferrante, accompagnato da disegni del musicista e illustratore concettuale italiano Andrea Ucini (che vive e lavora in Danimarca), originariamente scritto in italiano (tradotto in inglese da Ann Goldstein), editato e titolato (da Melissa Denes).
Ora, nella primavera 2019, le deliziose opere, frammenti letterari e grafiche colorate, sono cronologicamente raccolte in volume (nell’immagine un particolare della copertina) da e/o storico scopritore editore italiano di Ferrante. Introducendo il libro, spiega la novità della scrittura: non l’autonoma scelta e il lavorio di cancellazioni e sostituzioni di parole frasi azioni storie, con i propri modi e tempi, bensì l’urto tra uno stimolo esterno e l’urgenza della stesura: piccole esperienze esemplari, intuizioni improvvise, conclusioni brusche. Insomma, come sintetizza il titolo, sono «invenzioni occasionali, non diverse del resto da quelle con cui reagiamo ogni giorno al mondo in cui ci è capitato di vivere».
La data di nascita di Elena Ferrante è il 1990, quando uscì L’amore molesto, il primo romanzo con il suo nome e cognome. Da allora è una figura pubblica, incontrata da tanti in vari luoghi (a Napoli e non solo) con età e aspetto di sapiens in carne e ossa, conosciuta da molti più come autrice di bellissime narrazioni da quasi trent’anni. È con questo ruolo che rilascia interviste a distanza, subisce ricerche identitarie, paga comunque le tasse, esprime opinioni da stampare, ha collaborato con The Guardian. Di chi sono le riflessioni sulla politica e il cinema, sull’infanzia e la maternità, sulla vita di coppia e il sesso, sulle prime volte e la paura, sul sonno e le piante, sulla dipendenza dal fumo e l’indipendenza dagli esclamativi, sulla letteratura e «il più straordinario dei poeti italiani» Leopardi? Certo, di una donna, visto che ad Elena corrispondono sempre desinenze femminili. Certo, di una persona di cittadinanza italiana, visto che Ferrante scrive da sempre nella nostra lingua e nel nostro contesto istituzionale. Epperò c’è l’artificio che va ancora segnalato, il filo sottile di demarcazione che lega verità e finzione, quel che pensa un cervello identificato con quel che noi pensiamo potrebbe argomentare chi è stato capace di scrivere le frantumagliose moleste storie delle amiche geniali.
Per noi che siamo da sempre innamorati della scrittrice quelli de L’invenzione occasionale (113 pagine, 18 euro) sono altri bei testi illustrati da tenere accanto, per chi ancora non la conosce, non ne ha letto né visto le riduzioni telecinematografiche, di un interessante spaccato sulla vita intellettuale dei tempi moderni. «Amo il mio paese ma non ho alcuno spirito patriottico e nessun orgoglio nazionale… I caratteri nazionali mi sembrano semplificazioni che vanno combattute». La nazionalità linguistica è «un punto di partenza per dialogare, … guardare oltre confine, oltre tutti i confini, innanzitutto quelli di genere». «Non ho mai votato per i Cinquestelle… La guerra contro il Movimento ha impedito di vedere che il pericolo era altrove. Mi riferisco alla Lega di Matteo Salvini».
Recensione di Valerio Calzolaio
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