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Questo non è un libro di storia della matematica, ma un libro di racconti matematici. La sua trama e il suo ordito sono le storie che circondano i numeri e le scoperte che attraverso di essi abbiamo potuto fare, e che risalgono fino agli albori del pensiero.
L’istante fatale è l’istante in cui una lunga catena di cause ed effetti precipita rovesciando il corso delle cose. È l’istante in cui la storia scarta. Come scriveva Stefan Zweig: «È necessario che un popolo generi milioni di uomini perché possa nascere un genio, e sul mondo devono sempre scorrere milioni di ore amorfe prima che appaia un’ora veramente storica, un’‘ora stellare dell’umanità’». Umberto Bottazzini, matematico di fama, in questo libro individua gli istanti fatali che hanno punteggiato la riflessione sui numeri, quegli istanti che, nel corso del tempo, hanno segnato l’emergere e l’affermarsi di numeri e concetti matematici fornendoci la chiave per decifrare il mondo che ci circonda, svelandone i misteri. Ne viene fuori il racconto di un moltiplicarsi di ‘istanti’, ciascuno dei quali è l’esito di storie che si intrecciano e si separano per poi ritrovarsi e definire elementi fondanti della nostra cultura. Qual è l’istante fatale della scoperta che esistono grandezze come la diagonale e il lato di un quadrato che non sono tra loro commensurabili? È quello in cui lo scriba babilonese incide la figura su una tavoletta 1750 anni a.C.? O quando Ippaso di Metaponto rivela il segreto dei Pitagorici? O quando un brahmino affida per la prima volta a un sulvasutra l’approssimazione di quel rapporto indicibile per poter costruire gli altari di Agni, il dio del fuoco? E qual è l’istante in cui si scopre che il rapporto tra una circonferenza e il suo diametro è anch’esso un numero irrazionale? Nelle tavolette babilonesi o nei papiri egizi di duemila anni prima di Cristo? Nelle approssimazioni di pi greco di Archimede o quelle dei moderni che si affaticano a trovare sempre nuove cifre decimali?L'articolo è stato aggiunto al carrello
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