In 'It Came From New York' i White Zombie mantengono ancora il loro fascino freak, nel pieno della loro appetibilità scum rock. Invitante la confezione con copertina a vortice e caratteri fluo, libretto da 108 pagine che racconta la storia del periodo trattato, con foto inedite, galleria di flyers e shirtography - Blow Up (voto 7/8)Rock rumoroso e abrasivo, dall'attitudine punk per scoprire il volto primigenio della band newyorkese. Per fedelissimi - RockerillaUn'opera mastodontica che traccia gli esordi della formazione di Rob Zombie, prima che il nostro divenisse un istituzione del metal alternativo (dopo aver siglato un contratto milionario con Geffen) e successivamente un regista letteralmente da urlo (con i re-boot di numerosi classici dell'horror moderno). I White zombie che muovevano nella suburra newyorkese a metà anni '80 erano ben altra cosa, come testimoniato dai primi Ep Gods On Voodoo Moon (1985) e Pig Heaven (1986), all'insegna di un turbolento art-rock che più che presagire gli sviluppi heavy degli anni '90, inseguiva le tendenze disturbate di Sonic Youth e Pussy Galore. Il debutto sulla lunga distanza (qui interamente ripreso) metteva in chiaro la statura dei nostri, alfieri del rock post-atomico spesso bagnato nel più ribollente white-noise. Il disco della svolta arriva nel 1989, ed è proprio quello che chiude l'imperdibile box, ovviamente affiancato da numerose testimonianza d'epoca, foto inedite ed interviste esclusive. Make Them Die Slowly fu licenziato da Caroline e prodotto a sorpresa da Bill Laswell. Un pezzo incredibile dell'underground della Big Apple, immaginate gli Slayer pubblicati da Amphetamine Reptile o, appunto, un gruppo thrash metal invaghitosi di Thurston Moore e Lee Ranaldo. Questa antologia, al solito perfettamente allestita da Numero Group, è un manifesto di quanto accadeva nell'occulto mondo del rock estremo in una fase estrema di cambiamento, ben prima della pacifica invasione crossover.
Leggi di più
Leggi di meno