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Il consolidamento del processo di unificazione europea, le prospettive di adesione a medio termine dei paesi dell'Europa centro-orientale e il graduale sviluppo di forme di integrazione europea nei confronti dei Balcani ripropongono, in termini di urgenza, il problema della qualità delle vie di accesso ferroviarie e stradali tra l'Unione Europea e queste aree. Sotto questo profilo l'Italia si trova in una posizione delicata rispetto agli altri partner comunitari sia per le disfunzioni presenti nel suo sistema di trasporti interno che per alcune difficoltà storicamente esistenti nei suoi collegamenti a Est e Sud-Est, aggravate dalla lentezza con cui ha iniziato ad affrontarle. A causa dei forti ritardi nella realizzazione del Corridoio multimodale n. 5 (Venezia-Trieste-Lubiana-Budapest-Kiev), l'Italia risulta sfavorita, nei confronti dei partner europei posti a Nord delle Alpi, dalla mancanza di moderne vie di comunicazione di accesso diretto all'Europa centro-orientale. Questa situazione si traduce in un deficit di competitività rispetto ai concorrenti che rischia di essere ulteriormente aggravato dagli effetti dell'accelerazione del processo di integrazione economica e politica tra l'UE e l'area. Nei confronti dell'area balcanica, la posizione dell'Italia sembrerebbe migliore, quanto a possibilità di accesso, per via di terra e di mare, rispetto ai concorrenti. Tuttavia, anche in questo caso, i collegamenti ancora non efficienti nella prima parte del Corridoio 5 (e quindi le difficoltà di accesso al Corridoio n. 10: Lubiana-Zagabria-Belgrado-Nisv-Salonicco/Istanbul) e la mancata realizzazione del Corridoio n. 8 (Durazzo-Skopje-Sofia-Varna), riducono sensibilmente i vantaggi potenziali derivanti dalla vicinanza geografica. Lo studio analizza, con un approccio interdisciplinare, la situazione delle relazioni tra l'Italia e l'area danubiano-balcanica nel quadro dei differenti livelli del processo di integrazione economica e politica dell'UE verso l'Est, concentrando l'analisi sugli effetti negativi che l'attuale sistema di trasporti e di collegamenti a Est manifesta sugli interessi geoeconomici e geopolitici dell'Italia. Vengono quindi valutati gli interventi, le possibili alleanze e forme di cooperazione che potrebbero concorrere a determinare situazioni di riequilibrio delle direttrici e dei flussi di traffico nell'ambito del processo di allargamento dell'UE all'Est.
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