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L' Italia, l'Europa centro-orientale e i Balcani. Corridoi pan-europei di trasporto e prospettive di cooperazione - Tito Favaretto,Sergio Gobet - copertina
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L' Italia, l'Europa centro-orientale e i Balcani. Corridoi pan-europei di trasporto e prospettive di cooperazione - Tito Favaretto,Sergio Gobet - copertina

Descrizione


Il consolidamento del processo di unificazione europea, le prospettive di adesione a medio termine dei paesi dell'Europa centro-orientale e il graduale sviluppo di forme di integrazione europea nei confronti dei Balcani ripropongono, in termini di urgenza, il problema della qualità delle vie di accesso ferroviarie e stradali tra l'Unione Europea e queste aree. Sotto questo profilo l'Italia si trova in una posizione delicata rispetto agli altri partner comunitari sia per le disfunzioni presenti nel suo sistema di trasporti interno che per alcune difficoltà storicamente esistenti nei suoi collegamenti a Est e Sud-Est, aggravate dalla lentezza con cui ha iniziato ad affrontarle. A causa dei forti ritardi nella realizzazione del Corridoio multimodale n. 5 (Venezia-Trieste-Lubiana-Budapest-Kiev), l'Italia risulta sfavorita, nei confronti dei partner europei posti a Nord delle Alpi, dalla mancanza di moderne vie di comunicazione di accesso diretto all'Europa centro-orientale. Questa situazione si traduce in un deficit di competitività rispetto ai concorrenti che rischia di essere ulteriormente aggravato dagli effetti dell'accelerazione del processo di integrazione economica e politica tra l'UE e l'area. Nei confronti dell'area balcanica, la posizione dell'Italia sembrerebbe migliore, quanto a possibilità di accesso, per via di terra e di mare, rispetto ai concorrenti. Tuttavia, anche in questo caso, i collegamenti ancora non efficienti nella prima parte del Corridoio 5 (e quindi le difficoltà di accesso al Corridoio n. 10: Lubiana-Zagabria-Belgrado-Nisv-Salonicco/Istanbul) e la mancata realizzazione del Corridoio n. 8 (Durazzo-Skopje-Sofia-Varna), riducono sensibilmente i vantaggi potenziali derivanti dalla vicinanza geografica. Lo studio analizza, con un approccio interdisciplinare, la situazione delle relazioni tra l'Italia e l'area danubiano-balcanica nel quadro dei differenti livelli del processo di integrazione economica e politica dell'UE verso l'Est, concentrando l'analisi sugli effetti negativi che l'attuale sistema di trasporti e di collegamenti a Est manifesta sugli interessi geoeconomici e geopolitici dell'Italia. Vengono quindi valutati gli interventi, le possibili alleanze e forme di cooperazione che potrebbero concorrere a determinare situazioni di riequilibrio delle direttrici e dei flussi di traffico nell'ambito del processo di allargamento dell'UE all'Est.
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Dettagli

2001
26 ottobre 2001
Libro universitario
268 p.
9788842064800
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Indice

Gli autori - Presentazione di Carlo Jean - Premessa di Tito Favaretto - Parte prima. L’Italia e l’Europa centro-orientale: il processo di allargamento a Est dell’Unione Europea e le prospettive del Corridoio 5 - 1. Il problema dei collegamenti a Est dell’Italia di Tito Favaretto - 2. Sviluppo economico-sociale e prospettive di medio periodo dell’area di impatto diretto del Corridoio 5 di Corrado Campobasso - 3. Il processo di integrazione dei paesi attraversati dal Corridoio 5 con particolare riferimento all’attuazione della politica europea dei trasporti di Benoît Hamende - 4. Situazione attuale e prospettive di sviluppo delle infrastrutture di trasporto sul Corridoio 5 di Sergio Gobet - 5. L’evoluzione dei traffici sul Corridoio 5 di Tito Favaretto e Sergio Gobet - 6. Sviluppo delle infrastrutture di trasporto e opportunità di cooperazione bilaterale e multilaterale nella prospettiva dell’integrazione europea di Tito Favaretto - 7. La liberalizzazione dei traffici nel processo dell’integrazione europea: il problema dell’area dell’Alto Adriatico e il ruolo dell’Autorità portuale di Trieste nella politica dei trasporti di Maurizio Maresca - Parte seconda. L’Italia e l’area balcanica: lo sviluppo delle vie di accesso in uno scenario di progressiva stabilizzazione - 8. Il progetto di sviluppo del Corridoio 8 - 9. Il Corridoio 10: prospettive di ripristino della via transbalcanica - Appendice documentaria a cura di Benoît Hamende - Sigle di frequente utilizzo - Bibliografia selezionata - Indice delle cartine.

La recensione di IBS

Il consolidamento del processo di unificazione europea, le prospettive di adesione a medio termine dei paesi dell'Europa centro-orientale e il graduale sviluppo di forme di integrazione europea nei confronti dei Balcani ripropongono, in termini di urgenza, il problema della qualità delle vie di accesso ferroviarie e stradali tra l'Unione Europea e queste aree. Sotto questo profilo l'Italia si trova in una posizione delicata rispetto agli altri partner comunitari sia per le disfunzioni presenti nel suo sistema di trasporti interno che per alcune difficoltà storicamente esistenti nei suoi collegamenti a Est e Sud-Est, aggravate dalla lentezza con cui ha iniziato ad affrontarle. A causa dei forti ritardi nella realizzazione del Corridoio multimodale n. 5 (Venezia-Trieste-Lubiana-Budapest-Kiev), l'Italia risulta sfavorita, nei confronti dei partner europei posti a Nord delle Alpi, dalla mancanza di moderne vie di comunicazione di accesso diretto all'Europa centro-orientale. Questa situazione si traduce in un deficit di competitività rispetto ai concorrenti che rischia di essere ulteriormente aggravato dagli effetti dell'accelerazione del processo di integrazione economica e politica tra l'UE e l'area. Nei confronti dell'area balcanica, la posizione dell'Italia sembrerebbe migliore, quanto a possibilità di accesso, per via di terra e di mare, rispetto ai concorrenti. Tuttavia, anche in questo caso, i collegamenti ancora non efficienti nella prima parte del Corridoio 5 (e quindi le difficoltà di accesso al Corridoio n. 10: Lubiana-Zagabria-Belgrado-Nisv-Salonicco/Istanbul) e la mancata realizzazione del Corridoio n. 8 (Durazzo-Skopje-Sofia-Varna), riducono sensibilmente i vantaggi potenziali derivanti dalla vicinanza geografica. Lo studio analizza, con un approccio interdisciplinare, la situazione delle relazioni tra l'Italia e l'area danubiano-balcanica nel quadro dei differenti livelli del processo di integrazione economica e politica dell'UE verso l'Est, concentrando l'analisi sugli effetti negativi che l'attuale sistema di trasporti e di collegamenti a Est manifesta sugli interessi geoeconomici e geopolitici dell'Italia. Vengono quindi valutati gli interventi, le possibili alleanze e forme di cooperazione che potrebbero concorrere a determinare situazioni di riequilibrio delle direttrici e dei flussi di traffico nell'ambito del processo di allargamento dell'UE all'Est.

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