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Una lettura non facile ma che merita sicuramente di essere portata avanti fino alla fine. Un linguaggio del tutto nuovo, che spiazza all'inizio. Alcuni neologismi sono di quasi immediata comprensione, per altri invece è necessario fermarsi e riflettere sulla radice della parola, italiana o straniera che sia, per coglierne il significato. Ma se si ha un certo gusto per gli aspetti morfologici delle lingue, non si può che apprezzare il lavoro svolto dall'autore. Nella prima parte, aspetti, pensieri e informazioni del protagonista sono quasi centellinati e prevale l'aspetto descrittivo del contorno. Pare quasi si tratti di uno sfoggio della terminologia e le vicende salienti della narrazione passano in secondo piano. E' anche vero che questo permette di prendere gradualmente dimestichezza coi termini, così da essere preparati per il seguito. La figura di Aabaron pian piano si delinea meglio e compaiano i coprotagonisti. La storia prende corpo, i tratti distintivi dei personaggi sempre più netti, così come le relazioni che si instaurano tra di loro. Le ultime cinquanta pagine sono un crescendo di azione e colpi di scena. Il tutto avviene in uno scenario avveniristico, ma forse non così lontano da ciò che davvero ci riserva il futuro. Il tema di fondo è la natura umana e in particolare il concetto di "male". Quest'aspetto, per certi versi filosofico, si fonda a quello della corporeità: dai tendini recisi e i fiotti di sangue all'erotismo.
Killericamente vostro è un vino d'annata, alla prima sorsata lascia un gusto particolare ma la seconda oscura completamente la prima, rilasciando quel genere di sapori sconosciuti e mai esplorati. Il genere? È un romando Horror d'altri tempi ma non è scritto da Poe, è un romanzo ironico ma non è scritto da Benni, ma è anche la porta per un nuovo tipo di linguaggio. Infatti la lettura risulterà un po' ostica ma una volta penetrati nel glossario dello scrittore sembrerà di essere i protagonisti della storia, le parole diventeranno scorrevoli e pagine voleranno una dietro l'altra. Ancor prima che il romanzo venga aperto trasmette un senso di rilassatezza grazie all'editore che al centro di una pagina bianca lancia il suo monito: "Questo volume riproduce fedelmente il testo fornito dall'autore". Consigliato a tutti coloro che vogliono leggere qualcosa di veramente nuovo, che vogliono esplorare gli irti colli dell'horror attraversando intricate stradine dell'ironia passando dai più variegati temi: dalla religione alla musica, dalla letteratura alla politica, dai pregiudizi alla violenza. Per chi pensa di non leggerlo perché facilmente suggestionabile, si rassicuri. Non ci sono scene cruente o inadatte ai bambini, il libro è solo lo specchio del mondo in cui viviamo. Da spupillare.
Un romanzo che ricorda Arancia Meccanica come lessico. C'è questa invenzione di un gergo nuovo che è abbastanza divertente, così come la trama, cupa e nello stesso tempo ironica. All'inizio ci si deve fare l'abitudine, poi fila. L'ambientazione nel futuro forse è poco sfruttata. Un bel romanzo.
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