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Ladro di stile. Le diverse vite di Jean Genet - Edmund White - copertina
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Ladro di stile. Le diverse vite di Jean Genet - Edmund White - copertina

Dettagli

1997
664 p., ill.
9788842804994

Voce della critica


recensione di Bongiovanni, C., L'Indice 1998, n. 5

Jean Genet, abbandonato dalla madre a sette mesi, venne allevato da una famiglia di bravi contadini di provincia; fu adorato e mandato a scuola. I suoi compagni di allora lo ricordano come un ragazzo gracile e timido che passava le giornate a divorare romanzi d'avventura e a farsi coccolare dalle donne di casa. Soltanto in seguito, rimasto solo al mondo, dopo la morte della madre adottiva, il futuro autore di "Diario del ladro", finirà, senza aver ancora commesso alcun vero reato, nel carcere minorile di Mettray, dove farà il suo apprendistato come artista e come delinquente.
Anche in seguito, fino alla fine della guerra, Genet resterà sempre un ladruncolo di quart'ordine che si fa arrestare per aver rubato uno scampolo di stoffa, o uno dei suoi amati libri. Il talento, però, Genet lo possedeva davvero. Un talento immenso, capace di rendere un delinquentello autodidatta uno dei più noti e stimati scrittori del dopoguerra francese. I suoi primi tre romanzi: "Notre-Dame des fleurs", "Il miracolo della rosa" e "Pompe funebri", scritti perlopiù in prigione, tra il 1942 e il 1944, in un'irripetibile stagione di smagliante creatività, costituiscono una favolosa e barocca rielaborazione della sua vita, che verrà completata nel 1948 con "Diario del ladro", ultimo tassello di una leggenda talmente reale da gettare Genet, a buon diritto, tra le schiere dei poeti maledetti.
Edmund White si è assunto il difficile, difficilissimo compito di scrivere la prima biografia completa di Genet, di un uomo che ha vissuto nella leggenda per la leggenda. La biografia di uno scrittore già analizzato, fin nei suoi più intimi dettagli, da un mostro sacro come Sartre in un saggio - "Santo Genet, commediante e martire" - di più di cinquecento pagine. White ha scelto, giustamente, di compiere un lavoro serio e ricco di documentazione, di motivare la leggenda del Genet criminale senza sfatarla, di dare alla realtà dell'arte ugual peso che alla realtà dei fatti, e di unire, senza giudizi di merito, i documenti storici alle opere letterarie.
Abbiamo così un libro multiforme, che racconta con dovizia di particolari "le diverse vite di Jean Genet", inquadrandole storicamente, ma senza cercare di restituirle completamente alla storia. Il giovane criminale, l'omosessuale impudico e sfacciatamente fiero della propria sessualità, lo scrittore barocco e raffinatissimo, l'uomo di teatro insoddisfatto e perfezionista, l'appassionato difensore dei diritti di ogni minoranza oppressa, appaiono in queste pagine per cercare di ricostituire non un insieme armonico e reale ma un personaggio doloroso e sfuggente, continuamente alla ricerca della propria eroica leggenda.

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Conosci l'autore

Edmund White

1940, Cincinnati

Romanziere, commediografo e critico letterario statunitense. Esordisce con "Forgetting Elena" (1973) e ha immediatamente conseguito un grande successo di pubblico e critica con la tetralogia (di ispirazione autobiografica) "A Boy's Own Story" (1982), "The Beautiful Room Is Empty" (1988), "The Farewell Symphony" (1997) e "The Married Man" (2000) in Italia tradotta con i titoli Un giovane americano, La bella stanza è vuota, La sinfonia dell'addio e L’uomo sposato. Nel 1994 vince il prestigioso National Book Critics Circle Award grazie alla sua biografia di Jean Genet, in Italia pubblicata con il titolo "Ladro di stile".In Italia la sua opera è pubblicata principalmente dall'editrice Playground: nel 2007 è uscito "My Lives", nel 2008 "Hotel de Dream", nel 2009 "Caos"...

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