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Si tratta di saggio veramente interessante che dipana i fili della verità storica sul Lawrence d'Arabia da quelli della fantasia e del mito che è stato costruito attorno a questo controverso personaggio. Il primo capitolo esordisce con la narrazione del progetto del regista anglo-ungherese Alexander Korda, di realizzare un film su Lawrence d'Arabia, dopo l'acquisto - nel 1935 - dei diritti di riproduzione cinematografica del testo già divenuto cult "I Sette pilastri della saggezza". Il progetto di Korda, tuttavia, non andò a buon fine, poiché la sua realizzazione non ebbe il favore della politica britannica e di quella internazionale, in quanto i fatti storici e i misfatti delle grandi potenze negli anni successivi alla Grande Guerra nell'area del Medio Oriente erano ancora troppo "caldi". Il libro si conclude con un capitolo dedicato alla figura "mitica" di Lawrence d'Arabia, alla sua opera letteraria e al film che venne finalmente prodotto negli anni Sessanta, con la regia di David Lean. Ricordo che quando lo vidi, mio padre andò alla sua libreria e prese per me il poderoso volume "I sette pilastri della saggezza" e mi invitò a leggerlo. Era questo che mi piaceva di papà: per ogni cosa, lui era in grado di associare una possibile lettura da fare per approfondire l'argomento e per saperne di più. Il saggio a metà tra la divulgazione colta e lo studio fondato sul rigoroso controllo delle fonti e dei documenti cerca di sgarbugliare la matassa dei fatti avvenuti negli anni che precedono e seguono la prima guerra mondiale. Mentre si combatteva in Europa e morivano a milioni, in Oriente si combatteva una guerra contro i Turchi meno eclatante forse, sul piano delle vittime, ma di vitale importanze per le due maggiori potenze mondiali del momento (che tali sarebbero stati rimaste ai tavoli di pace che avrebbero ridisegnato il mondo e il suo assetto geopolitico), cioè Francia e Gran Bretagna, a partire dal segretissimo accordo Sykes-Picot..
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