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La leggenda del morto contento
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La leggenda del morto contento - Andrea Vitali - copertina
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leggenda del morto contento

Descrizione


È il 25 luglio 1843, una mattina d'estate senza una nube e con una luce che ammazza tutti i colori. Due giovani in cerca d'avventura salpano su una barchetta con tre vele latine. Dal molo di Bellano, li segue lo sguardo preoccupato del sarto Lepido: non è giornata, sta per alzarsi il vento. L'imbarcazione è presto al largo, in un attimo lo scafo si rovescia. Un'imprudenza. Una disgrazia. Ma la tragedia crea un problema. A riva viene riportato il corpo dell'irrequieto Francesco, figlio di Giangenesio Gorgia, ricco e potente mercante del paese. Il disperso è Emilio Spanzen, figlio di un ingegnere che sta progettando la ferrovia che congiungerà Milano alla Valtellina. Due famiglie importanti. Bisogna a tutti i costi trovare un colpevole. Per la prima volta, Andrea Vitali risale il corso del tempo verso l'Ottocento, per raccontare un altro squarcio della sua Bellano. Ritroviamo così l'eco della dominazione austriaca, con i notabili e i poveracci, gli scapestrati e le bisbetiche, le autorità e gli ubriaconi... Tra lacrime e sorrisi, "La leggenda del morto contento" racconta una storia di padri e di figli, di colpevoli e di innocenti, di giustizia e di malagiustizia: ottocentesca, ma solo in apparenza.
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Dettagli

2012
Tascabile
27 settembre 2012
237 p., Brossura
9788811686866

Valutazioni e recensioni

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Recensioni: 4/5
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Elena
Recensioni: 2/5

Non voglio stroncare questo libro ma neanche dargli un voto alto, anzi non credo di essere nella condizione di valutare la storia in sé perché non l'ho finito. Ho trovato il linguaggio troppo dialettale quindi non sono riuscita a comprendere il senso di alcune frasi. E' come quando sui banchi delle scuole superiori si leggevano i Promessi Sposi e per capirci qualcosa la professoressa doveva tradurre riga per riga perché altrimenti gli studenti non riuscivano a comprendere l'italiano antico. Ecco a me è successo proprio questo, avrei avuto bisogno di una traduzione perché in certi punti proprio non capivo il senso delle frasi. E' finita che ho chiuso il libro senza finirlo perché, insomma, chi me lo fa fare di impazzirci sopra?!? Per questo motivo non so dare una valutazione realistica della storia, che magari sarebbe stata anche carina se raccontata nell'italiano corrente.

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Contenta
Recensioni: 5/5

Se "La leggenda del morto contento" è un titolo che già di suo invoglia al sorriso, non è una leggenda, no, che i libri di Vitali portino contentezza. Io li leggo appunto così, sorridendo, e dopo mi sento meglio, anche quando ci sono dei morti. La penna delicata, che pure resta attaccata alla carta per la scrittura potente nella quale l'autore si distingue, porta allegrezza persino se la narrazione sceglie di sacrificare alcuni dei personaggi (si sa, i personaggi vivono di vita propria, gli scrittori lo dicono) di uno scenario, quello vitaliano, sul quale io lettrice vorrei non calasse mai il sipario. In questo romanzo, personaggi forti sono anche il vento nelle sue declinazioni lacustri e, l'ho sentito più che negli altri forse, il lago che è sempre quello eppure - non sembra anche a voi? - sempre nuovo, nel continuare a svelare la geografia dell'animo umano stavolta in un'ambientazione storica diversa dai precedenti libri.

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Tiziana
Recensioni: 5/5

perché i libri di Vitali non sono lunghi 800 pagine? starei giorni interi a leggere le sue storie argute, salaci, agrodolci, sottilmente ciniche ma spassosissime. nessun suo romanzo mi ha mai deluso, anzi, mi intrattiene e stuzzica ogni volta. leggero, ma profondo; acuto osservatore, sagace e intelligente, sa creare intrecci e quadri di vita davvero brillanti e originali. ho letto tutti i suoi libri, ma mi conservo gli ultimi due titoli usciti per quando avrò bisogno di buonumore, di quel sano sorriso che scaturisce spontaneamente quando mi addentro tra le sue pagine, tra i nomi improponibili e le assurde peripezie dei suoi personaggi.

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Conosci l'autore

Andrea Vitali

1956, Bellano (Lecco)

Dopo aver frequentato «il severissimo liceo Manzoni» di Lecco, Andrea Vitali si laurea in medicina all'Università Statale di Milano ed esercita la professione di medico di base nel suo paese natale. Scrittore molto prolifico, ha esordito nel 1990 con il romanzo breve Il procuratore, ispiratogli dai racconti di suo padre; nel 1996 ha vinto il Premio letterario Piero Chiara con L'ombra di Marinetti, ma il grande successo lo ha ottenuto nel 2003 con Una finestra vistalago (Premio Grinzane 2004). Nel 2006 ha vinto il Premio Bancarella con il romanzo La figlia del Podestà; nel 2009 il Premio Boccaccio e il Premio Hemingway. Tra i numerosi romanzi, ricordiamo: nel 2011 La leggenda del morto contento e Zia Antonia sapeva di menta. Nel 2012 Galeotto fu il collier e Regalo...

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