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Mentre fuori infuria la tempesta, un vecchio racconta a due viandanti quanto ha capito della vita attraverso le antiche leggende del suo popolo. Da Educazione siberiana Gabriele Salvatores ha tratto un film, interpretato da John Malkovich, uscito nel 2013.
«La Siberia è fatta di queste storie. Qui non esistono norme, regole, o altre forme di potere umano. L'unico potere è quello della natura: nelle nostre leggende è racchiusa l'essenza dell'anima siberiana»
Due giovani veterinari attraversano la foresta siberiana per raggiungere un raro esemplare di tigre bianca, ma nel cammino vengono travolti da una violentissima bufera. A salvarli è un misterioso bambino comparso dal nulla, che li accompagna davanti a una piccola baita di legno. Il padrone di casa, un vecchio altrettanto misterioso di nome Filaret, li accoglie al tepore della stufa, prepara una tisana fumante e li incanta per tutta la notte, fino allo spuntar del sole, narrando storie di spiriti e sciamani, cacciatori e viaggiatori, cercatori d'oro, briganti e pionieri di quelle terre selvagge. Nelle parole di Filaret, Maxim e Aleksej intravedono la possibilità di una ricchezza diversa, spirituale e naturale. I miti della Taiga riprendono vita attraverso la voce del vecchio cantastorie, gli spiriti millenari affollano ancora una volta la foresta, e il soffio della grande tigre Amba anima ogni cosa.Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
«Le leggende della tigre» è un libro bellissimo. Nicolai Lilin, con la sicurezza del cantastorie consapevole di saper incantare, invita il lettore in un mondo remoto e ancestrale, sganciato da ogni riferimento spaziale e temporale. Il luogo di questi racconti è onirico, fatto di notte e di neve, al confine più lontano in cui sogno e realtà possono ancora sfiorarsi. Due veterinari, nel tentativo di raggiungere e soccorrere un esemplare di tigre bianca, vengo sorpresi da una violentissima tormenta di neve. Il suo nome è Vyuga, insidiosa tempesta la cui rabbia nasce da un amore infelice. Sarà un bambino a salvarli e a condurli in salvo fino alla capanna dell’anziano Filaret. All’ombra di una stufa, tra i vapori di una tisana calda, la notte trascorrerà insieme ai racconti dell’antica Siberia. Cercatori d’oro e sciamani, spiriti e briganti, popolano una terra misteriosa e lontana, dove amore e natura -così come la vita e la morte- si tengono sempre per mano. E al mattino, nella luminosità di un sole inaspettato, resterà il dubbio di avere persino vissuto una notte così surreale, appesi alla voce di un uomo dall’ ombra ferina. Se amate le leggende e le storie, di quelle che possono essere assaporate attorno ad un fuoco, le favole antiche che sapevano essere -allo stesso tempo- feroci e istruttive, questo libro fa per voi. Avrei voluto fosse lungo il doppio, il triplo magari. È il primo libro di Nicolai Lilin che leggo, ma so già che recupererò tutti gli altri. Anzi, se avete qualche consiglio lo accetto ben volentieri! Piccolo bonus: i bellissimi disegni a capopagina realizzati dall’autore stesso.
Un Lilin diverso ma altrettanto bravo. Libro godibilissimo che mi ha ricordato “La Trilogia dei colori di Maxence Fermine. Consigliatissimo!
Un piccolo libro che riesce a dare grandi emozioni. Ho adorato tutte le leggende del popolo siberiano, semplici racconti che contengono grandi insegnamenti. Un bel libro, scorrevole che si legge in poco tempo.
Recensioni
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