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Con questo nuovo libro Pellicani torna sul tema del totalitarismo. E lo fa con coscienza dei termini del problema. L'accostamento tra Lenin e Hitler mostra che, a suo avviso, la nozione di totalitarismo si può applicare a una fenomenologia storica di cui si conoscono solo due esempi, mentre ne resta escluso il fascismo italiano. Questo è confermato anche dall'organizzazione interna del volume, che si articola in quattro saggi. Il primo, che reca lo stesso titolo del libro, analizza le affinità e le differenze tra i due regimi. Seguono due saggi monografici nei quali l'attenzione si concentra rispettivamente sul caso russo e su quello tedesco. Chiude un intervento dedicato al regime mussoliniano, definito appunto un "bolscevismo imperfetto". Le affinità fra comunismo e nazismo non riguardano le rispettive mete finali. In un caso il sogno della società senza classi, nell'altro quello di un mondo diviso fra signori e schiavi. Tuttavia, su un altro e più essenziale piano, "le Weltanschauungen di Lenin e Hitler erano molto simili: in esse il mondo era concepito come un pantano morale che doveva essere disinfestato attraverso una rivoluzione sradicante". In sostanza due movimenti gnostici di massa animati da una pulsione millenaristica volta al sovvertimento totale della società. Nel delineare questa comune propensione Pellicani sottolinea, con citazioni, come il linguaggio di Hitler e di Lenin sia pieno di "espressioni prese a prestito dalla parassitologia", per cui il mondo era infestato di parassiti e insetti nocivi "che dovevano essere eliminati attraverso una lotta sterminatrice". Dall'insieme dell'argomentazione filtra poi un giudizio di continuità nell'esperienza bolscevica, per cui la vocazione totalitaria era già presente in Lenin e non si manifestò solo con l'avvento di Stalin.
Maurizio Griffo
Spesso si pensa a nazismo e comunismo come a due totalitarismi di natura opposta seppure con esiti finali accidentalmente simili. Il libro di Luciano Pellicani rivela invece quali sono i legami profondi a livello ideologico che caratterizzarono i due movimenti come l'odio comune per la classe borghese e il messianismo.
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