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Anno edizione: 2008
Anno edizione: 2020
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"Lettera a D." è un libro di André Gorz, edito da Sellerio nel 2008 e costituito da poche pagine, nelle quali l'autore ripercorre la propria storia d'amore con la moglie Dorine. " Stai per compiere ottantadue anni. Sei rimpicciolita di sei centimetri, non pesi che quarantacinque chili e sei sempre bella, elegante e desiderabile. Sono cinquantotto anni che viviamo insieme e ti amo più che mai. Porto di nuovo in fondo al petto un vuoto divorante che solo il calore del tuo corpo contro il mio riempie". Come si può notare dall'incipit, si tratta di una lunga lettera in cui il lettore ritrova eventi, incontri, difficoltà, ma soprattutto un intenso sentimento d'amore mai sopito, che induce la coppia a scegliere il suicidio, affinché neanche la morte possa mai separarli. È la testimonianza di una vita vissuta in simbiosi, della paura di affrontarla senza l'altra metà, che ha contribuito a rendere tutto perfetto. "Non voglio assistere alla tua cremazione; non voglio ricevere un vaso con le tue ceneri. [...] Ciascuno di noi vorrebbe non dover sopravvivere alla morte dell'altro. Ci siamo spesso detti che se, per assurdo, avessimo una seconda vita, vorremmo trascorrerla insieme". E allora non c'è altro da fare che decidere in autonomia quando scrivere sotto questa storia, lunga cinquantotto anni, la parola fine. Un piccolo volume intenso e commovente.
Struggente lettera d'amore o tardiva confessione autoassolutoria di un "egoista" ?
Un libro che consiglierei di leggere a chiunque abbia voglia di immergersi in una stupenda storia d'amore. La perfetta dichiarazione d'amore. Consigliatissimo!
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
André Gorz racconta, in una lettera indirizzata alla moglie morente, tutta la loro storia d’amore, dal primo incontro all’addio. In questo ultimo scritto, Gorz – prima di suicidarsi assieme alla moglie tramite iniezione letale – è in grado di mettere su carta, oltre le tappe del tempo, i rimorsi, le cose scritte e non realmente pensate, e le scuse alla compagna per averla più volte descritta sminuendola. Lo scrittore ammette così l’importanza viscerale del supporto che Dorine gli ha sempre fornito, riconoscendole in tal modo un ruolo basilare anche all’interno della scrittura delle opere. Se quindi abbiamo avuto un grande Gorz, dobbiamo ricordarci di quanto lui sia stato tale per la grandezza dell’amore che Dorine ha saputo trasmettergli, non fargli mai mancare e donargli anche nei momenti in cui tanti e tante di noi avrebbero ceduto.
Lettera a D non a caso è sottotitolato Storia di un amore, proprio di questo infatti si tratta: del racconto di un uomo distrutto dal dolore che scrive per salutare la compagna di vita che lo ha amato più di quanto abbia amato se stessa. Ed è proprio in questo finale saluto che l’autore si spoglia, mettendo a nudo l’uomo dietro lo scrittore.
Recensione di Giulia Fiandaca
A cura del Master in Editoria dell’Università degli Studi di Milano in collaborazione con la Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori
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