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Anno edizione: 2020
Anno edizione: 2015
Le lettere d'amore tra due giovani appassionati studenti di fisica presso il Politecnico di Zurigo agli albori del Novecento: Albert Einstein e Mileva Marić. Dopo il loro incontro la storia della scienza cambierà per sempre.
Albert Einstein conosce Mileva Marić nel 1896, al Politecnico di Zurigo, dove entrambi studiano fisica. È l'inizio di un sodalizio umano e intellettuale tra due giovani aspiranti scienziati che presto sfocia in un'appassionata relazione e, nel 1903, nel matrimonio. Alla compagna di studi «forte e indipendente» il giovane scienziato confida sogni, progetti, speranze e disillusioni; sono le tappe, spesso sofferte, di una maturazione emotiva e intellettuale che lo porterà alle grandi scoperte del 1905, vere «rivoluzioni concettuali» del nostro secolo. Mileva, lungi dall'essere quella pallida ombra tramandataci dalle biografie di Einstein, non è certo estranea alla straordinaria progressione creativa del compagno, con il quale condivide molti interessi scientifici, aiutandolo come lui stesso ammise a risolvere i suoi «problemi matematici». Dalle lettere – che coprono l'arco di tempo che va dal 1897 al 1903, poco dopo il loro matrimonio – emergono anche i conflitti con gli altri scienziati, le costanti preoccupazioni per la ricerca di un posto di lavoro e le difficoltà incontrate dalla coppia che culmineranno con la nascita della figlia illegittima Lieserl e indeboliranno progressivamente il legame tra i due. Una testimonianza fondamentale che documenta un'intesa intellettuale e umana e che rivela un Albert Einstein sconosciuto al grande pubblico, per una volta ottimista, fiducioso nella vita, colto nel pieno degli anni giovanili, poco prima di diventare il genio iconico e il patriarca della fisica del xx secolo.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
"Sono talmente fortunato ad averti trovata, una persona che mi sta alla pari, forte e indipendente quanto me!", scrive Einstein alla fidanzata Mileva Maric nell'ottobre del 1900. A questa giovane "forte e indipendente", che diventerà sua moglie nel 1903, il giovane scienziato confida sogni, progetti, speranze e disillusioni; sono le tappe, spesso sofferte, di una maturazione emotiva e intellettuale che lo porterà alle grandi scoperte del 1905, vere "rivoluzioni concettuali" del nostro secolo. Mileva, lungi dall'essere quella pallida ombra tramandataci dalle biografie di Einstein, non è certo estranea alla straordinaria progressione creativa del compagno, con il quale condivide molti interessi scientifici. Ma le grandi difficoltà incontrate dalla giovane, tra cui la nascita di una figlia illegittima, finiranno con l'indebolirla e con il relegarla a un ruolo subalterno all'interno di una coppia già in crisi: la sua ultima, breve lettera, tra quelle presentate in questo volume, ha già il tono melanconico della sconfitta.
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