Lettere luterane
- EAN: 9788811688730
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29/08/2020 21:35:55
Una raccolta di considerazioni sulla degenerazione morale degli italiani che dagli anni del boom economico e dal '68 accettano passivamente tutto ciò che il potere propina loro in nome di un ineluttabile progressismo; chi non si fa sedurre dalle false promesse del consumismo e le contesta incorre nello scandalo dei pedanti. Un passo da segnalare: "Chi accetta realisticamente una trasformazione che è regresso e degradazione, vuol dire che che non ama chi subisce tale regresso e tale degradazione, cioè gli uomini in carne e ossa che lo circondano. Chi invece protesta con tutta la sua forza, anche sentimentale, contro il regresso e la degradazione, vuol dire che ama quegli uomini in carne e ossa. Amore che io ho la disgrazia di sentire, e che spero di comunicare anche a te"..
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29/10/2019 07:01:31
Immenso Pasolini! Se fosse possibile, come voto darei dieci stelle!
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25/10/2019 19:37:24
Analisi impeccabile!
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08/10/2019 09:17:21
I testi di Pasolini sono in linea di massima negativi e non edificanti. Però c'è un passaggio che voglio salvare e sottolineare, un'affermazione bella e davvero anticonformista: "la società preconsumistica aveva bisogno di uomini forti, e dunque casti. La società consumistica ha invece bisogno di uomini deboli, e perciò lussuriosi". La castità come espressione di fortezza o, se preferiamo, presupposto di essa: una verità meravigliosa, ma purtroppo misconosciuta e derisa. Con conseguenze deleterie.
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21/09/2019 09:10:15
Ho amato questo libro. Pasolini ebbe la sensibilità di cogliere un mutamento culturale (se non addirittura antropologico) che stava avvenendo in quegli anni in Italia e seppe collegarlo al piano politico (il cosiddetto "Palazzo"). L'introduzione di Guido Crainz a questa edizione è, a mio avviso, fondamentale in quanto fornisce un inquadramento storico che mette in guardia dalle possibili letture anacronistiche e che può servire a smitizzare l'immagine di Pasolini come profeta visionario della nostra contemporaneità (una lettura, quest'ultima, suscettibile di manipolazioni e strumentalizzazioni).
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20/09/2019 09:33:38
Quest'opera, tremendamente attuale come è attuale chiunque si interroghi con profondità e criticamente sui temi della vita e della storia, rappresenta, in accoppiata con 'Scritti corsari', il Pasolini-pensiero regalandoci gli scritti (per lo più articoli pubblicati su quotidiani o riviste negli anni settanta) di uno degli autori ed intellettuali piu' importanti del panorama europeo nel XX secolo. Imperdibile!!!
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20/06/2019 14:06:01
Questo libro è stato il mio primo approccio con Pasolini. Autore che, devo ammetterlo, mi crea sempre un po' di soggezione. La lettura alla fine si è rivelata molto interessante, soprattutto la prima parte, di carattere più "antropologico". La seconda parte, invece, di carattere più politico, spesso si perde in scandali e fatti di cronaca del periodo, e per mia ignoranza mi è stata più difficile da seguire. Consiglio comunque a tutti la lettura, apre la mente
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11/03/2019 18:24:24
Raccolta di scritti apparsi su vari giornali nell'anno 1975 che condensano il pensiero di Pasolini sullo stato sociale e culturale dell'Italia di quel periodo. Si spazia dall'attacco alla corruzione democristiana per passare alla "Non istruzione" fornita dalla scuola dell'obbligo e alla televisione usata come mezzo di potere e di ottundimento delle masse. Pasolini resta un grandissimo ed il vuoto che ha lasciato in questo paese non fa che aggiungere rimpianto e tristezza alla misera situazione culturale attuale.
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09/03/2019 17:13:41
Questi scritti di Pasolini fanno parte di una edizione dei Meridiani già in mio possesso, ma è comunque comodo poterli consultare con più agio in un volumetto robusto e di giusto formato, ben stampato con caratteri chiari e nitidi. Cosa scrivere di Pasolini che non sia già stato scritto? Confesso di aver letto molto parzialmente la sua opera (non parliamo dei suoi films), limitandomi ai saggi (mentre le poesie non mi hanno detto granché, è un mio limite). In questo campo, lo trovo uno dei saggisti migliori in assoluto nella letteratura italiana del secolo scorso. Lucido, appassionato, curatissimo nello stile, senza mai una riga banale, sempre controcorrente, sempre a schiena dritta. Trovo però che nelle Lettere luterane Pasolini abbia commesso un errore di giudizio fondamentale: attribuire al PCI le virtù di quell’Italia pre-consumista che lui rimpiangeva.
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09/03/2019 15:11:57
È proprio vero.. quanto sono attuali le "lettere" che Pasolini scrisse ai suoi contemporanei, ma non solo... Quanto può essere chiamato profeta, con le sue accuse, le sue riflessioni e le sue sentenze! Se guardiamo a quanto successo dopo il 2 novembre 1975 vediamo quanto le sue teorie diverranno più tardi realtà (vedi Trattativa Stato-Mafia, Tangentopoli, Schiavitù consumistica) Noi che lo leggiamo oggi non possiamo altro che far tesoro delle sue parole per estrapolarne il senso più profondo e riadattarle alla società odierna!
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08/03/2019 21:47:22
In questo libro ci sono pensieri di Pasolini che, anche se in maniera non completa, possono riprendere e ricordare "Scritti corsari" (che a mio avviso è il volume migliore e più completo). Ancora una volta l'autore riprende le sue convinzioni sul degrado della società in questo cambiamento epocale sicuramente negativo con le sue prove. Un libro da leggere, poi da interpretare ed infine da tradurre provando a capire cosa ci sia di vero e cosa potrebbe essere cambiato, secondo me le sue constatazioni sono reali e purtroppo attuali ancora oggi nel 2019. Il legame tra politica - religione - essere umano difficilmente potrà essere staccato, il libro comunque è stato scritto in maniera abbastanza chiara anche se vengono usate terminologie non per tutti. Da valutare.
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12/02/2019 21:05:52
Le oltre duecento pagine di "Lettere luterane" raccolgono in volume una copiosa serie di interventi tenuti da Pasolini sulle pagine del "Corriere della Sera" e del settimanale "Il Mondo" nel corso del 1975, ovvero il suo ultimo anno di vita: si collocano dunque al termine della sua piuttosto breve esistenza e rappresentano una significativa testimonianza della fase terminale del suo pensiero, forse la più drammatica e tormentata. Ciò che colpisce di questi scritti sono, a mio avviso, almeno tre aspetti: in primo luogo l'insistenza quasi ossessiva su alcuni temi di fondo, ma in modo particolare su quello della cosiddetta "mutazione antropologica", ovvero il profondo cambiamento subito dal nostro Paese nel passaggio da una società ancora fondamentalmente tradizionale, contadina e cattolica a una società moderna, capitalistica, industriale e sradicata; in secondo luogo la mancanza di luce e di speranza, propria di un uomo ormai al termine della propria parabola esistenziale e filosofica; da ultimo, l'impressione di bruciante attualità di molte delle riflessioni presenti nel volume, che, riletto a distanza di quasi mezzo secolo, pare a tratti addirittura profetico. A prescindere da ogni considerazione ideologica, quanto manca all'Italia di oggi, "nave sanza nocchiere in gran tempesta", un maestro come Pasolini? Dire molto sarebbe riduttivo. "Sono solo, in mezzo alla campagna: in una solitudine reale, scelta come un bene. Qui non ho niente da perdere (e perciò posso dire tutto), ma non ho neanche niente da guadagnare (e perciò posso dire tutto a maggior ragione)." (p. 130) "Dimenticate subito i grandi successi: e continuate imperterriti, ostinati, eternamente contrari, a pretendere, a volere, a identificarvi col diverso; a scandalizzare; a bestemmiare." (p. 215)
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05/01/2019 07:45:35
Incredibilmente attuale. La lettura della società di allora può essere riversata nella società sfacciatamente consumistica di oggi. PPP vedeva nel consumismo del ceto emergente piccolo borghese di allora una forma di omologazione più invasiva e decadente dello stesso fascismo che lui aveva vissuto da ragazzo. Un grande libro, soprattutto per i giovani che hanno bisogno di leggere questo presente che si è rivelato l'insana incrostazione della realtà letta da Pasolini a suo tempo.
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22/09/2018 12:44:13
Potessi mettere un "giudizio" più alto di 5 stelle, lo farei. Lettere Luterane insieme a Le belle bandiere ed Il Caos, formano la trilogia degli articoli pubblicati nel corriere della sera e nelle altre testate giornalistiche ove Pier Paolo scriveva. A diatanza di anni, questi articoli sembrano scritti ieri. La sua tenacia, la sua intelligenza e la sua lotta sono un motivo in più per lottare al giorno d'oggi. Pasolini in tutte le sue opere risulta essere un grande visionario. Lui è fuori dal tempo proprio perché osava sfidare il mondo con l'arte. In Lettere Luterane emerge ancor di più la necessità di lottare contro il sistema e permettere a tutti - tramite la sua parola - il risveglio delle coscienze e delle intelligenze addormentate dall'ondata capitalistica e consumistica che ancora oggi ci avvolge.
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28/12/2015 15:33:29
Riletto dopo vent'anni, anno più anno meno. Le intuizioni di PPP sulla società italiana e sulla sua dinamica (lui avrebbe detto dialettica) sono ancora lucide e attuali. Non abbiamo più avuto un Pier Paolo Pasolini. Purtroppo.
