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Anno edizione: 2015
Anno edizione: 2014
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Pier Paolo Pasolini si conferma un grandissimo scrittore. Per lettori di una cultura medio alta.
In questo testo l'autore è troppo coinvolto nella descrizione della società, finché lui colloquia con "Gennariello" è accettabile ma successivamente diventa vittima delle sue stesse righe, in polemica con gli autori del suo tempo
Il volume raccoglie articoli e interventi scritti da Pasolini tra i primi mesi del 1975 e gli ultimi giorni di ottobre di quello stesso anno, pubblicati sul "Corriere della Sera" e sul settimanale "Il Mondo", il libro Abiura dalla "Trilogia della vita", la relazione al congresso del Partito radicale, lo scritto "I giovani infelici" e alcuni testi poetici. Come negli "Scritti corsari", anche qui il tema principale è la "mutazione antropologica" degli italiani avvenuta a partire dagli anni '60, durante il cosiddetto "Boom economico". Un estratto: "In conclusione l'Italia di oggi è distrutta esattamente come l'Italia del 1945. Anzi, certamente la distruzione è ancora più grave, perché non ci troviamo tra macerie, sia pur strazianti, di case e monumenti, ma tra "macerie di valori": valori "umanistici" e quel che più importa, popolari......nell'ipotesi, del resto utopistica, che tutti i processi "fermi" (Valpreda, Pinelli, golpe Borghese, delitti e bombe nere) fossero portati a termine da una magistratura indipendente e al di sopra del potere politico, si giungerebbe fatalmente......al Processi di cui parlo io. E forse ci si giungerà. Ma ci si giungerà troppo tardi. quando ormai "altri giochi" saranno fatti. E allora, e soltanto allora, quel Processo sarà inutile"......il consumismo può rendere immodificabili i nuovi rapporti sociali espressi dal nuovo modo di produzione "creando come contesto alla propria ideologia edonistica, un contesto di falsa tolleranza e di falso laicismo: di falsa realizzazione, cioè, dei diritti civili." "Tremendamente" profetico e attuale.
Recensioni
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