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Riconosco decisamente l'attualità dei temi trattati in un romanzo scritto ben 60 anni prima della sua ultima pubblicazione. Ciononostante l'ho trovato eccessivamente lungo, un groviglio inestricabile di ricordi e di chiacchiere da salotto raccontati con ingenuità e un pizzico di malizia dalla protagonista. Letty Fox è un tantino antipatica, irritante e noiosa, e si capisce il motivo di tanta fatica da parte sua a trovare marito. Forse sono io che mi aspettavo qualcosa di diverso da una scrittrice che viene definita la più grande della letteratura australiana contemporanea.
Il romanzo ha sessant'anni ma e' ancora fresco. Ne e' protagonista una postadolescente, nella concezione attuale, una quasi zitella nei dettami dell'epoca. E se non fosse per l'eta' che scorre ed appanica, la ragazza non avrebbe tempo per pensare dati i cambi di lavoro, le richieste di soldi, le alte ambizioni, la politica, le faccende di una famiglia allargata in cui tutti hanno sempre la mano tesa, le gelosie, gli inseguimenti ed i convegni sessuali. Ambientato nella Nuova York pre Seconda WW, con ampi scorci di tensioni verso il sociale e sprazzi dell'epoca che si tirava fuori dal Crack, dimore arrangiate e precarie per i discendenti, ma sullo sfondo una ricca nonna che si volteggia e dissipa nel suo lussuoso albergo per ricchi annoiati. Quando usci' (e' del '46) creo' non pochi problemi all'autrice Christina Stead che si era basata per scriverlo sulle personali ambizioni sessuali e la vera vita in quel senso di una figliastra che aveva acquisito, su tensioni politiche veramente realizzate (fu comunista praticante assieme al marito) il tutto in polemica verso la propria scordinata ed assente famiglia. La freschezza e' data, a mio parere, dal personale ed indipendente da giudizio stile dell'autrice, non privo di insistenze e particolari su determinate faccende, che non si preoccupa affatto di sfoltire bensi' di dettagliarle per rendere il lettore a lei sympathetic. Nota: a partire dal risvolto, passando per tutte le rece del libro che si trovano in rete, viene adottato il termine "minimalismo epico".
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