(Piove di Sacco, Padova, 1887 - Roma 1976) poeta e saggista italiano. Professore d’italiano e latino nei licei, insegnò poi letteratura francese nell’università di Padova. Aveva esordito come poeta nel 1913 con la raccolta Le gaie tristezze, cui seguirono Umana (1915), Crisalide (1919) e Ariele (1924): tutti questi volumi confluirono in Poesie vecchie e nuove (1930), mentre i successivi Scherzo e finale (1937) e Tempo che muore (1942) furono riuniti in Terzo tempo (1950). Dopo la guerra pubblicò Metamorfosi dell’angelo (1957), Il flauto a due canne (1958), Poesie (1967, premio Viareggio), Verità di uno (1970), Calle del vento (1975). Lirico apparentemente facile, dotato di una grazia naturale e di un sicuro istinto del ritmo e del colore, V. filtrò nei suoi «smalti veneziani» una consumata esperienza di lettore di poesia: da Pascoli e dal D’Annunzio alcyonico ai crepuscolari, da Verlaine ai post-simbolisti. Nei saggi di letteratura francese e italiana (Poeti francesi del nostro tempo, 1924; Da Racine a Picasso, 1956; Tempo e poesia, 1962; Conversazioni italiane, 1968) contemperò la lezione crociana con l’analisi finissima dei valori linguistici. Fu anche prosatore d’arte (I colli Euganei, 1932; Fantasie veneziane, 1934; Guida sentimentale di Venezia, 1942; Giardinetto, 1974) e traduttore eccellente di Lirici tedeschi (1959) e Lirici francesi (1960). Notevole fortuna ebbe inoltre una sua raccolta di poesie per bambini, Il campanellino (1928).