"Carlo Oliva ha quasi settant’anni, ma non ha ancora deciso che cosa farà da grande".
Così iniziava la biografia dello scrittore pubblicata da Todaro, una delle case editrici che hanno portato in libreria i suoi saggi, tra le migliori analisi del genere giallo pubblicate in Italia.
Laureato in filologia classica con Raffaele Cantarella, ha insegnato lettere nei licei (prima periferici e poi nel centralissimo liceo classico milanese Parini) e si è occupato di problemi della scuola e della condizione giovanile; ha scritto articoli per Ombre Rosse, Quaderni Piacentini, Linus; buon conoscitore della letteratura giallo/noir, ha tradotto, tra gli altri, James Ellroy, Richard Ford, Jim Harrison e Jim Thompson, ha scritto qualche racconto (per lo più per le antologie Todaro) e, per la stessa casa editrice, una Storia sociale del giallo "di cui è smodatamente orgoglioso"; ha lavorato a lungo come conduttore per Radio Popolare, in particolare con Felice Accame nella trasmissione "La caccia. Caccia all'ideologico quotidiano" e poi da solo con una trasmissione sul giallo intitolata "GialloOliva".
"Se gli si chiede qual è il suo principale campo di interesse risponde che è la critica dell’ideologia del linguaggio. La vaghezza dell’argomento lo protegge da qualsiasi possibile contestazione".