(Firenze 1917 - Milano 1994) poeta e critico italiano. Ha insegnato storia della critica all’università di Siena. Redattore del «Politecnico», fu poi tra i fondatori della rivista politico-letteraria «Ragionamenti» (1955). Ha pubblicato raccolte di poesie (Foglio di via e altri versi, 1946; Poesia ed errore, 1959; Una volta per sempre, 1963; Questo muro, 1973; Paesaggio con serpente, 1984; Versi scelti, 1990, Composita solvantur, 1994), libri di narrativa (Agonia di Natale, 1948; Sere in Valdossola, 1963; i racconti La casa delle ceneri e Racconto fiorentino, rispettivamente del 1948 e 1956, ma usciti nel 1988), saggi (Dieci inverni, 1957; Verifica dei poteri, 1965 e 1969; Ventiquattro voci per un dizionario di lettere, 1968; Saggi italiani, 1974; I poeti del Novecento, 1977; Questioni di frontiera, 1977; Insistenze, 1985; Nuovi saggi italiani, 1987) e ha curato notevoli traduzioni da Eluard, Brecht, Goethe ecc. In L’ospite ingrato primo e secondo (1985) ha raccolto versi, epigrammi e prose varie; in Extrema ratio. Note per un buon uso delle rovine (1990) ha dato vita a una sorta di diario animato da riflessioni su questioni di politica contemporanea. Nella sua opera e nella sua attività culturale, F. ha costantemente espresso la volontà e la difficoltà di «essere nella storia». Come poeta ha costruito un proprio singolare «classicismo» che attraversa modalità tipiche del post-ermetismo e tesse una costante dialettica tra lirismo e «racconto», soggettività e ideologia. Come saggista si è occupato di temi centrali della cultura contemporanea: i rapporti tra letteratura e politica, la condizione dell’intellettuale nella società neocapitalistica, la necessità di una nuova retorica.