Può un evento irrilevante, un incontro di pochi minuti, trasformare la vita di una tranquilla signora della Milano bene in un incubo senza fine? Emma Valadier, sul marciapiede di una via in pieno centro, aspetta il marito avvocato, che di lì a poco dovrebbe passare a prenderla. D'un tratto, una ragazza sconosciuta le rivolge la parola, apparentemente spinta dall'ammirazione per le sue scarpe di Prada color tortora, dall'alto tacco ricurvo. Da quel momento è come se Emma, inavvertitamente, scivolasse in un'altra dimensione. Convinta dalla sua interlocutrice, entra in un elegante salone di parrucchiere lì accanto, stranamente privo di altri clienti, beve un caffè mentre si affida alle mani esperte della sciampista e perde la nozione del tempo e della realtà. Quando verso sera, trasformata nell'aspetto, esce dal negozio, il suo passato e la sua identità sfumano in una nebbia angosciante; avvolta in una sorta di amnesia, viene ricondotta a casa da un premuroso autista e da una governante che sembrano sapere tutto di lei. Inserita in una routine che dovrebbe esserle familiare, Emma comincia così la sua "vita in prestito": della sua identità precedente non ricorda nulla e coloro che la circondano le spiegano che è in realtà Clara Scardi, una ricchissima vedova, il cui marito è morto in tragiche circostanze. Prigioniera di una situazione eminentemente hitchcockiana, Emma cerca di lacerare la sottile ragnatela d'inganni che avvolge ogni istante della sua nuova esistenza: s'interroga sull'ambiguo psichiatra che cerca di rassicurarla, sul commercialista che gestisce il suo immenso patrimonio, sulla governante Anna che la sorveglia ad ogni passo. E seguendola sino ad un finale aperto, in cui la suspense si esaspera invece di sciogliersi, il lettore ha l'impressione di trovarsi di fronte ad una versione aggiornata e seducente di Notorious o di Rebecca, la prima moglie.
Mariolina Bertini
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