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Anno edizione: 2021
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All'indomani del precipitoso ritiro delle truppe occidentali dall'Afghanistan, ampiamente anticipato e discusso su Limes, la comunità internazionale si mostra ancora una volta incapace di comprendere il significato storico degli eventi che l'hanno vista partecipe per un ventennio, e di trarne le dovute amare conseguenze, preferendo indulgere in insensati dibattitti sulle sorti dell'umanità. Ancora una volta si mostra in tutta la sua crudezza la nevrosi autodistruttiva della potenza americana, che per vent'anni ha sperperato uomini, risorse ed autorevolezza per inseguire " il terrorismo islamico" in giro per il mondo, aiutata in questa missione suicida dai suoi entusiasti nemici che speravano di vederla infine dissanguata. Invece gli Stati Uniti, bevendo l'amaro calice della sconfitta, hanno dato paradossalmente prova di maturità, ritirandosi dalle inconcludenti guerre non esistenziali per impegnarsi ancora di più nell'IndoPacifico e soffocare sulle sue coste l'ambizioso rivale cinese. Ancora di più, sottolineano gli analisti di Limes, l'America ha segnalato la sua intenzione di curare d'ora in poi esclusivamente i suoi interessi stretti, abbandonando i suoi " alleati" del semiprotettorato europeo al loro destino, smantellando la sua creatura disfunzionale della NATO. Che ne sarà di noi, creature lunari dalla mentalità post-storica, abituate a lasciare a mamma America l'onere di difenderci? Saremo costretti dopo una luna di miele durata settant'anni ad un ritorno rovinoso sul pianeta terra dei conflitti e delle pressanti contingenze? È davvero finita per l'America l'epoca del nation building in caotici scenari esotici? Questi temi roventi, e molti altri, sono trattati in questo numero imperdibile, insieme ad un commosso omaggio alla figura dello scrittore e collaboratore di Limes Antonio Pennacchi.
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