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per gli appassionati del personaggio, dei suoi tempi e del suo mondo è una biografia davvero completa e scritta bene.
Un libro prezioso e appassionante, un testo fondamentale che ristabilisce la verità storica sul conto di un personaggio straordinario come l'abate Da Ponte.
Recensioni
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scheda di Monaco, L., L'Indice 1993, n. 2
(scheda pubblicata per l'edizione del 1992)
Già da tempo rivelatasi inadeguata e fuorviante non solo sul piano biografico, la formula del "librettista libertino" riceve un colpo definitivo da questa articolata ricognizione su vita e opere, che usa al meglio fonti bibliografiche e archivistiche europee e statunitensi spesso rare o finora ignorate. Di quella formula riduttiva era responsabile lo stesso Da Ponte, per l'impostazione data alle "Memorie", che tra "amori frequenti e fantasiosi, dettagli piccanti, sviluppi inverosimili", si muovono in "paesaggi ariosi e primi piani enfatici, ampi squarci di luce e sorprendenti tagli prospettici", quasi riconducendo la vita dell'autore agli schemi di un'opera buffa. Ma non meno responsabili paiono taluni commentatori, per il loro taglio moralistico e scandalistico insieme. La realtà che affiora dalle ricerche di Lanapoppi è invece quella di un uomo "con l'ossessione della carriera e della sicurezza", che cerca nella donna la compagna e l'amica prima che l'amante (e sarà marito affettuoso e fedele). Quasi un sogno di rispettabilità borghese, che però si infrange ripetutamente contro il limite costituito dal carattere stesso di Da Ponte, "mosso da un bisogno irresistibile di spazio vitale", anticonformista e incapace di piegarsi alle convenienze sociali (n‚ il biografo ci risparmia difetti e debolezze che vanno dalla presunzione alla menzogna e all'intrigo). Inquietudini che si riversano naturalmente anche nella specifica attività di uomo di teatro (a Vienna, Londra, New York) qui ampiamente ricostruita sia come produzione specifica di librettista, sia nei rapporti con impresari, cantanti, compositori e colleghi poeti. Sotto questo aspetto il volume si rivela prezioso perché, oltre a sbrogliare la matassa delle cronologie e a offrire qualche novità (per esempio la fonte del "Demogorgone", opera rappresentata poco dopo le "Nozze di Figaro"), analizza libretti più significativi, ben oltre la nota trilogia. Altrettanto importante è il catalogo finale, ordinato cronologicamente e succintamente ragionato, dell'intera produzione dapontiana, poetica e non.
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