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Anno edizione: 2022
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Può la luce arrivare dal passato? Può esserci luce nella polvere?
«Il suo nuovo saggio affronta il tema del lutto e della vita come eredità. In tutti noi risplende la luce delle tracce di chi ci è stato caro e non c'è più» - La Stampa
“In ogni istante della nostra vita c’è qualcosa che si perde”. Ogni perdita significativa (morte di una persona cara, fine di un’esperienza amorosa, perdita del lavoro …) si configura non solo come perdita dell’oggetto amato, ma anche come un vuoto angoscioso lasciato nel soggetto stesso , come un qualcosa strappato via dalla sparizione dell’oggetto . Sparizione non coincide con separazione: quest’ultima richiede un lungo e doloroso percorso/ lavoro di accettazione (elaborazione del lutto) che può assume l’aspetto della angoscia melanconica (idealizzazione dell’oggetto perduto) o della allucinazione melanconica (de-idealizzazione dell’oggetto), con conseguenze e vissuti interiori ovviamente antitetici (‘negazione’ della perdita e sostituzione immediata dell’oggetto perduto), addirittura maniacali . Inoltre, la reazione al trauma della perdita sfocia anche nella nostalgia (lutto e nostalgia sono termini legati fra loro), e anche questa può configurarsi come ‘rimpianto’ vissuto dolorosamente con una fissazione coatta del soggetto nel ricordo dell’oggetto perduto, ma anche come esperienza gratificante, stimolo al rinnovamento e alla ripresa. Il lavoro del lutto si fonda su tre componenti fondamentali: dolore, tempo e memoria. Questo lavoro raggiunge la sua compiutezza ( non sempre però) quando ‘l’assenza dell’oggetto non è più presente in modo opprimente‘: un oblio ‘positivo’ che si configura come ‘la risignificazione del mondo intero del soggetto’. Della memoria esistono tre versioni fondamentali: la memoria archivio (contenitore di ricordi), la memoria spettrale (presenza ricorrente e assillante di un passato che non passa), memoria del futuro (utilizzo della memoria per creare il nostro avvenire). Un Recalcati al top come sempre, anche se a volte un po’ ripetitivo.
Il saggio permette di riflettere su tutto ciò che è stato e che abbiamo irrimediabilmente perso. Molto utile per chi di recente ha subito una grave perdita. Assolutamente da leggere
Nel coniugare il linguaggio scientifico con quello comune, Recalcati entra nell’argomento con la passione del ricercatore che prende per mano l’autore e lo accompagna alla realtà e verità dell’esistenza.
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