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I saggi dedicati da Francesco Forte a Luigi Einaudi costituiscono nel loro insieme un utile strumento propedeutico per conoscere la figura dell’economista piemontese. Il pensiero di Einaudi è presentato, attraverso il dialogo critico, o la polemica esplicita, con alcuni tra gli interlocutori principali del suo universo intellettuale: con Keynes, da cui certo lo separa una diversa concezione dell’indebitamento statale, ma a cui lo avvicina, molto più di quanto non si sia messo in rilievo, una valutazione positiva della spesa pubblica produttiva; con Nitti, contraltare di tante prese di posizione a difesa del rigore nell’amministrazione; con Vanoni, con cui è sviluppata un’intensa discussione sui criteri di equità dell’imposizione fiscale. Il filo conduttore che lega queste battaglie einaudiane è, per Forte, la tesi secondo cui la centralità e la preminenza dell’iniziativa privata non sono inconciliabili con una giusta valutazione dei compiti e degli ambiti dell’intervento economico dello stato. Ma l’autore evidenzia soprattutto il carattere della riflessione di Einaudi: una tensione civile sempre sostenuta da un impegno analitico concreto, ma anche connessa con una carica di «esortazione profetica».
Indice
I saggi dedicati da Francesco Forte a Luigi Einaudi costituiscono nel loro insieme un utile strumento propedeutico per conoscere la figura dell'economista piemontese. Il pensiero di Einaudi è presentato, attraverso il dialogo critico, o la polemica esplicita, con alcuni tra gli interlocutori principali del suo universo intellettuale: con Keynes, da cui certo lo separa una diversa concezione dell'indebitamento statale, ma a cui lo avvicina, molto più di quanto non si sia messo in rilievo, una valutazione positiva della spesa pubblica produttiva; con Nitti, contraltare di tante prese di posizione a difesa del rigore nell'amministrazione; con Vanoni, con cui è sviluppata un'intensa discussione sui criteri di equità dell'imposizione fiscale.Il filo conduttore che lega queste battaglie einaudiane è, per Forte, la tesi secondo cui la centralità e la preminenza dell'iniziativa privata non sono inconciliabili con una giusta valutazione dei compiti e degli ambiti dell'intervento economico dello stato. Ma l'autore evidenzia soprattutto il carattere della riflessione di Einaudi: una tensione civile sempre sostenuta da un impegno analitico concreto, ma anche connessa con una carica di «esortazione profetica».
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