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Marcello Simoni, pluripremiato autore di thriller medievali indimenticabili come Il mercante di libri maledetti, tesse un enigma della camera chiusa impeccabile e serrato, un rompicapo che mescola perfettamente verità e finzione nella cornice di una delle epoche più affascinanti della nostra storia.
«Un giallo piacevole, scorrevole, in cui la finzione poggia sulla consueta accuratezza storica dell’autore» – La Lettura
«In un'abbazia isolata dalla tormenta, un giovane monaco tenta di fermare una serie di sanguinosi omicidi»
Anno Domini 832, inverno. Una delegazione dell'imperatore Ludovico il Pio trova riparo da una bufera di neve presso l'abbazia benedettina di Fulda, nel cuore dell'Assia, e lì è costretta a sostare per due settimane, approfittando dell'ospitalità dell'abate Rabano. Tutt'intorno, le vie che collegano Magonza a Erfurt sono impraticabili, le selve infestate dai lupi. Ma è proprio tra le mura del cenobio che iniziano a trovarsi le prime vittime straziate dai morsi di una grossa fiera. Tra i benedettini di Fulda si diffonde immediatamente il panico. Inizia a circolare voce che dentro l'abbazia si nasconda un lupo assassino o addirittura un licantropo. Toccherà al giovane monaco Adamantius, fra i maggiori miniaturisti della cristianità, indagare sulla vicenda. Prima per soddisfare la propria curiosità, poi per salvarsi la vita.Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Un giallo in chiave medievale ricco di dettagli molto accurati, tuttavia si tratta più di un racconto che un romanzo. Nulla di esaltante ma godibile quanto basta.
Romanzo breve da leggere tutto d'un fiato ma a mio parere meno interessante di altri di Marcello Simoni.
Un libro storico ...si legge bene però nulla di particolare...alla fine mi ha deluso nella trama
Recensioni
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«Walfrido, così terrorizzato da non riuscire a proferir parola, si limitò a sollevare i palmi. Che alla luce della lanterna si rivelarono rossi di sangue…»
Con il pretesto di una violenta bufera di neve, un contingente armato dell'imperatore Ludovico il Pio trova riparo presso l'abbazia benedettina di Fulda, nel cuore del Sacro Romano Impero. L’ospitalità imposta dalla regola benedettina costringe l'abate Rabano ad aprire le porte del monastero per concedere riparo agli armigeri. In concomitanza con il loro arrivo il cenobio è scosso da una serie di sanguinosi eventi che tingono la neve del sangue di numerosi monaci. Inizia così a circolare la voce che nell'abbazia si nasconda un lupo assassino o addirittura un leggendario werwulf, creatura mostruosa della cultura pagana celtica e germanica. Spetterà al giovane monaco Adamantius, aiutato dai suoi amici: Lupo, Walfrido e Gotescalco, indagare sul mistero per soddisfare la propria curiosità e per salvarsi la vita.
L’instancabile Marcello Simoni pare disporre di una riserva infinita di storie e personaggi. Dopo l’uscita de L' enigma dell'abate nero (Newton Compton, 2019), La prigione della monaca senza volto (Einaudi, 2019) e Il monastero delle ombre perdute (Einaudi, 2019), anche Mondadori pubblica un volume per la collana “Il Giallo Mondadori” che quest’anno festeggia il novantesimo compleanno. Per Simoni è la prima volta con Mondadori e per l’occasione l’autore ha dovuto sottostare alle necessità della collana, lavorando a un libro più breve rispetto alle solite pubblicazioni (il testo non supera infatti le 200 pagine). Ma se le case editrici variano a non cambiare è lo stile di Simoni, sempre ricercato e appassionante.
L’ambientazione di questo romanzo è medievale, come l’autore ci ha abituati, ma sposta l’asticella temporale fino al nono secolo, quando il Sacro Romano Impero si trovava alla vigilia delle lotte dinastiche tra i figli dell’imperatore Ludovico il Pio. Luogo prescelto come teatro per la narrazione è l’abbazia benedettina di Fulda che nell’anno domini 832 contava quattrocento monaci e grandi possedimenti terrieri ottenuti grazie a un privilegio d’immunità concesso da Carlo Magno. La vita monastica e la regola benedettina sono riportate in modo cristallino e fanno da sfondo agli omicidi e alle indagini dei protagonisti. Personaggi inventati e realmente esistiti (come l’abate Rabano Mauro e il miniaturista Adamantius) si susseguono nel romanzo dando vita a un giallo storico serrato e avvincente, ricco di riferimenti e confezionato con la sapienza che ha portato Simoni ai vertici delle classifiche.
Recensione di Alberto Clementi
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