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È sempre difficile fare classifiche che riguardano opere d’arte (si tratti di libri, quadri, canzoni o altro) perché il gusto artistico è soggettivo ed ogni persona vive e interpreta ciò che legge, osserva e ascolta a suo modo. Fatta questa doverosa premessa, è comunque tanta la voglia di mettere “Il malato immaginario” non solo in cima alla classifica della produzione teatrale di Moliere, ma anche ai primissimi posti della classifica del Teatro di tutti i tempi. Questo perché siamo di fronte ad un capolavoro di rara bellezza, ad una vicenda che diverte e commuove. Impossibile non amare quest’opera.
Parlare di Molière è parlare di un autore che ha in qualche modo rivoluzionato l’arte di scrivere. Il teatro di Jean-Baptiste Poquelin – questo il vero nome del drammaturgo francese – ci racconta di vizi e virtù dell’uomo, mettendoci in guardia dal perbenismo di facciata. Nel malato immaginario, forse l’opera più famosa di Molière, il protagonista Argante vuole dare in sposa sua figlia al figlio di un medico così da avere un medico in famiglia che si prenda cura di tutte sue le malattie immaginarie. È una critica forte alle nevrosi della società dell’epoca e alle pseudo scienze che a quel tempo venivano diffuse. Siamo nella seconda metà del ‘600 e Molière affronta alcune tematiche con una modernità stupefacente: la truffa, il diritto delle donne di potersi scegliere il marito, l’importanza della scienza contrapposta alle credenze e alla retorica sono solo alcune di esse. Degno di nota, l’espediente di autocitarsi nel malato immaginario in una forma di meta-teatro che colpisce ancora oggi. Un'opera davvero eccezionale, da leggere e se possibile anche da gustare a teatro.
divertente
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