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Anno edizione: 2019
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Una narrazione ricca di elementi inediti, a cinquant’anni dalla strage. La vicenda più drammatica della nostra Repubblica raccontata come un grande giallo italiano.
“Se un nuovo processo venisse celebrato oggi, con i dati contenuti in questo libro, è probabile che i responsabili della strage di piazza Fontana avrebbero tutti o quasi un nome.” - Guido Salvini
“In Argentina Giovanni Ventura mi ha confidato che Delfo Zorzi ha partecipato all’operazione di piazza Fontana. La cellula di Padova aveva un deposito di armi ed esplosivi, mai scoperto, in un casolare di campagna alla periferia di Treviso.” - Giampaolo Stimamiglio, ex ordinovista di Verona
“I dettagli del piano erano certamente noti ai massimi vertici politici, in Italia come negli Stati Uniti.” - Gianadelio Maletti, ex numero due del Sid
Giugno 2005: la Corte di cassazione conferma l’assoluzione degli ultimi neofascisti imputati per la strage del 12 dicembre 1969. Settembre 2008: il giudice Guido Salvini, autore dell’istruttoria che ha portato all’ultimo processo sulla strage, riceve la lettera di un ex ordinovista padovano. “La prego contattarmi personalmente – recita – per novità su piazza Fontana.” è il primo passo di una lunga e puntigliosa inchiesta privata che in questo libro, scritto con la collaborazione del giornalista Andrea Sceresini, è raccontata e resa pubblica per la prima volta. Una vera e propria ricerca degli uomini di piazza Fontana. I nomi e le storie dei terroristi neri sfuggiti alla giustizia. Un documentato atto d’accusa contro una parte della magistratura, le sue responsabilità e inadempienze, che farà discutere. Nel corso di dieci anni Salvini è tornato a parlare con le sue vecchie fonti, ne ha trovate di nuove, ha smontato le bugie e gli alibi che avevano messo in difficoltà le accuse, e raccolto elementi e riscontri a carico di soggetti mai sfiorati dalle indagini. Chi era il giovanissimo neofascista che quel pomeriggio d’inverno sarebbe entrato in azione alla Banca nazionale dell’agricoltura? Cosa aveva da raccontare la “fonte Turco” del Sid, insabbiata in tutta fretta per ordine dei vertici dei servizi segreti? Cosa lega il suicidio di un ex legionario nel Sud della Francia con la morte in Angola di un ricco imprenditore padovano? Ma soprattutto: perché i magistrati non sono stati in grado di compiere fino in fondo il loro dovere?In un panorama editoriale piatto e ripetitivo su questa strage, almeno questo libro ha il pregio di mostrare aspetti mai evidenziati prima, di farci conoscere personaggi che nessuno ha mai ricordato nemmeno le corti, piste mai battute, eppure ce le avevano davanti agli occhi certe verità. Bisognava proprio non volerle vedere per niente. E così finalmente capiamo che la mancata giustizia in questa vicenda, come in molte vicende terroristiche del nostro paese, è dovuta principalmente a carenze nelle indagini ed a vari depistaggi. Istruttivo anche per farci capire quanti danni hanno fatto i magistrati stessi alle indagini, i quali col loro comportamento vergognoso, hanno dato una definitiva mazzata per la scoperta e la punizione dei veri colpevoli. Li dovremmo ringraziare per tutte le indagini andate a monte o condotte malissimo. Fossero stati diversi, la storia d'Italia pure sarebbe stata diversa.
Per comprendere la strage di Piazza Fontana, questo è un libro fondamentale. Oltre a essere ben scritto e organicamente strutturato, il racconto che l'autore mette in atto apre a un analisi che chiarisce in modo esaustivo le trame e gli intrecci politici che stanno dietro a quell'atto drammatico, che segnerà in modo irreversibile la storia d'Italia.
Libro fondamentale per ricostruire la vicenda nella quale i cattivi sono tanti e i buoni pochi.Tra questi ultimi un eroe dimenticato:il commissario Pasquale Iuliano della Squadra mobile di Padova.L'attività di Salvini è stata puntuale,tenace,intelligente. La seconda parte del libro lascia stupefatti nel rievocare l'atteggiamento(di cinque persone)della Procura milanese. Da leggere assolutamente soprattutto da parte dei garantisti amici della prescrizione(penale).
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