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Anno edizione: 2021
Anno edizione: 2022
«La luce è la mano sinistra del buio, e il buio è la mano destra della luce. Due sono uno, vita e morte, e giacciono insieme come amanti in kemmer, come mani giunte, come la meta e la strada.»
«Un monumentale esperimento di pensiero» – Neil Gaiman
«Ursula K. Le Guin è una scienziata della chimica del cuore umano» – David Mitchell
«Non esiste nessuno come Ursula K. Le Guin» – Zadie Smith
Sul pianeta Inverno, coperto di ghiacci perenni e dominato da una struttura semi-feudale, l'Ecumene ha inviato un emissario, Genly Ai, incaricato di convincere gli indigeni a unirsi alla Lega. Non sarà facile per lui entrare in contatto con gli abitanti di quel mondo alieno, ancora ignoto, che trascorrono i cinque sesti della loro esistenza in uno stato ermafrodito neutro, per poi essere maschi o femmine solo nei giorni del kemmer. Per riuscire nel suo intento, l'Inviato dovrà superare differenze biologiche, culturali, psicologiche, sociali e comprendere articolate organizzazioni politiche, oltre che affrontare condizioni estreme in un attraversamento del grande Nord degno di Jack London.
Opera rivoluzionaria per i suoi aspetti concettuali e stilistici, La mano sinistra del buio descrive – nota Nicoletta Vallorani – «la progressiva costruzione di un rapporto di amicizia tra diversi che oltrepassa con spontaneità struggente ogni genere di differenza, e ogni differenza di genere». La nuova traduzione di Chiara Reali riesce a restituire tutti i colori di un testo complesso e delicato, un romanzo dallo stile fluido e composito, che mostra come categorie da noi ritenute determinanti non lo siano affatto, e come sia possibile progettare una cultura che da esse prescinda. «È questo che insegna la creazione immaginaria,» conclude Vallorani «ipotizzare mondi che potrebbero insegnarci qualcosa sul nostro.»
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Spesso è difficile trovare un libro, esplicitamente fantasy, che sia allo stesso tempo breve ma intenso. La Mano Sinistra del Buio ha rispettato alla perfezione queste caratteristiche: non soltanto è formato da 270 pagine, ma è molto innovativo su moltissimi punti e aspetti. Un esempio è il nuovo mondo in cui si trova il protagonista, mr. Ai, un uomo che deve avere a che fare con ‘alieni’ agender completamente diversi da lui e dal binarismo terrestre. Il modo con cui viene trattato l’argomento del genere, in un libro pubblicato nel 1969, per me è illuminante. Per non parlare poi dei personaggi, che riescono sia ad evolvere e diventare persone migliori sia ad entrare nel nostro cuore. La Le Guin ha fatto un ottimo lavoro, anche se in pochissime pagine, e trovo la cosa sorprendente.
Non essendo il mio genere lo ho regalato.
Non ho fatto che sentire ovunque opinioni entusiastiche che descrivevano questo libro come IL romanzo sci-fi femminista. Un fantastico romanzo speculativo che ci mostra come sarebbe la vita in un mondo privo del binarismo di genere (qualcosa di inconcepibile per noi). Delle premesse davvero entusiasmanti. Peccato che nei fatti tutte queste cose siano assenti. Tutta la storia è narrata dal punto di vista di un terrestre (quindi qualcuno che è abituato a dare un genere pure a waffle e pancake). A tutti gli abitanti del pianeta alieno (di fatto ermafroditi) viene costantemente assegnato un genere che, di fatto, non è il loro. Non c'è una sola volta che venga usato il pronome they/them (loro), figurarsi il neutro it. Tutto il libro è incentrato sul viaggio che il protagonista terrestre deve compiere. Praticamente mi sono ritrovata tra le mani un romanzo d'avventura ambientato nello spazio, nient'altro.
Recensioni
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«La luce è la mano sinistra del buio,
e il buio è la mano destra della luce.
Due sono uno, vita e morte,
e giacciono insieme come amanti in kemmer,
come mani giunte,
come la méta e la strada.»
La mano sinistra del buio di Ursula K. Le Guin — pubblicato nella nuova traduzione di Chiara Reali per Oscar Mondadori Cult — non racconta solo di un viaggio in un mondo fantascientifico e di un incontro tra culture diverse. Narra di un’amicizia profonda, del comprendere l’altro e accettarlo per quello che è. Narra del permettere all’altro di accettarci per quello che siamo. Narra, insomma, dell’umanità.
Un mondo freddo e perennemente coperto di ghiacci, popolato da umani che passano i cinque sesti della propria esistenza in uno stato ermafrodita neutro, per assumere un sesso definito solo durante il periodo del kemmer. Questo è Inverno, il pianeta su cui il primo emissario Genly Ai cerca di compiere la propria missione: convincere i nativi a stringere un’alleanza con l’Ecumene e unirsi a una Lega pacifica di ottantatré mondi e circa tremila nazioni.
«[…]Siamo tutti uomini, sapete, signore. Tutti quanti. Tutti i mondi degli uomini sono stati fondati, eoni fa, da un unico mondo, Hain. Siamo diversi, ma siamo tutti figli dello stesso Focolare…»
E questo Genly se lo deve ricordare più volte, perché la diversità più grande che fatica ad accettare è proprio l’asessualità della gente di Inverno. Da essere umano per cui le pulsioni sessuali fanno parte della normalità, questi terrestri quasi perennemente neutri sono difficili da categorizzare con un’etichetta. Né uomini né donne, tranne che durante il kemmer, il periodo mensile in cui per qualche giorno l’individuo assume una o l’altra sessualità per accoppiarsi a scopo riproduttivo. La dinamica è affascinante — quando un individuo in kemmer ne incontra un altro vicino al proprio periodo riproduttivo, i due entrano in sintonia e si ritrovano con organi riproduttivi opposti — ma allo stesso tempo lascia Genly disorientato. Col suo orgoglio di uomo eterosessuale, si ritrova a doversi mettere in discussione in un mondo dove l’anomalia è lui, definito “il Pervertito” perché in kemmer permanente.
Incastrato tra intrighi politici e sotterfugi delle nazioni opposte di Karhide e Orgoreyn, l’unico amico di cui Genly si può fidare sembra essere Therem Harth rem ir Estraven. Primo ministro di Karhide che appoggia da subito la missione dell’emissario, Estraven viene bandito proprio per questo dal proprio re ed è costretto a scappare fin dalle prime pagine.
Federica Depetro
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