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Anno edizione: 2001
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«Il dramma moderno, quanto alla struttura e al linguaggio, si può calcolare che maturi le premesse, all'incirca, verso la fine del XVI secolo, e in Inghilterra. Il fatto piú importante, per questo sostanziale mutamento nell'impostazione espressiva del dramma, si può direconsista nell'adottare convenzioni di natura, per allora, insospettata. Rispetto alle convenzioni del dramma classico, infatti, il dramma elisabettiano si mostrò notevolmente incline ad accoglierne di nuove, non importa quanto audaci e assurde esse potessero sembrare»
Il Manualetto si propone di offrire una esposizione dei problemi essenziali da riferire alla biografia, all’iconografia, all’autenticità degli scritti, agli apocrifi e alla trasmissione e critica del testo di William Shakespeare, alla struttura dei teatri e delle compagnie elisabettiane e al linguaggio legato al mezzo teatrale: in breve, un ragguaglio di tutto quanto, riguardo a Shakespeare, pertiene alla filologia, e cioè ai fatti documentabili. Baldini fornisce cosí una rappresentazione critica della parabola segnata dalla poesia shakespeariana, che viene riproposta in una interpretazione nuova e personale dai poemetti ai drammi sperimentali, alle tragedie e commedie liriche, dalle tre commedie alle tre storie con Falstaff, dall’Amleto all’Otello e alla fase maggiore delle grandi tragedie sino ai sonetti e alle poesie minori. Nel Manualetto Baldini ha concentrato la sua preziosa esperienza maturata nel campo degli studi inglesi e, in particolare, elisabettiani.
Indice
«Il dramma moderno, quanto alla struttura e al linguaggio, si può calcolare che maturi le premesse, all'incirca, verso la fine del XVI secolo, e in Inghilterra. Il fatto piú importante, per questo sostanziale mutamento nell'impostazione espressiva del dramma, si può dire consista nell'adottare convenzioni di natura, per allora, insospettata. Rispetto alle convenzioni del dramma classico, infatti, il dramma elisabettiano si mostrò notevolmente incline ad accoglierne di nuove, non importa quanto audaci e assurde esse potessero sembrare».
Il Manualetto si propone di offrire una esposizione dei problemi essenziali da riferire alla biografia, all'iconografia, all'autenticità degli scritti, agli apocrifi e alla trasmissione e critica del testo di William Shakespeare, alla struttura dei teatri e delle compagnie elisabettiane e al linguaggio legato al mezzo teatrale: in breve, un ragguaglio di tutto quanto, riguardo a Shakespeare, pertiene alla filologia, e cioè ai fatti documentabili.Baldini fornisce cosí una rappresentazione critica della parabola segnata dalla poesia shakespeariana, che viene riproposta in una interpretazione nuova e personale dai poemetti ai drammi sperimentali, alle tragedie e commedie liriche, dalle tre commedie alle tre storie con Falstaff, dall'Amleto all'Otello e alla fase maggiore delle grandi tragedie sino ai sonetti e alle poesie minori.Nel Manualetto Baldini ha concentrato la sua preziosa esperienza maturata nel campo degli studi inglesi e, in particolare, elisabettiani.
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