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Assolutamente da leggere
L'ammiccamento alla moda contenuto nel titolo farà storcere il naso a qualcuno e darà a chi non ha altri argomenti un appiglio per sminuire le tesi dell'autore. Rimane il fatto che si tratta di un'opera seria, di lettura piacevole, che dice con chiarezza quanto l'accademia italiana non sa (o non può) dire. Il fatto che lavori di tale qualità non trovino se non piccoli coraggiosi editori disposti a pubblicarli dice sulla soffocante egemonia della chiesa cattolica nel nostro paese molto più di tanti discorsi. Il lavoro non presenta grossi elementi di novità rispetto alle precedenti valide opere di Donnini e anche il tema del titolo è trattato in maniera relativamente marginale e non nuova per l'autore. Si notano invece una maggiore cura nella presentazione delle tesi, una argomentazione più asciutta e consequenziale e una maggiore levigatezza della prosa. Donnini ha il dono di una scrittura più gradevole rispetto a quella dell'erudito Robert Eisenman ma il lettore davvero interessato non potrà esimersi dall'opera fondamentale di quest'ultimo, il corposo e a tratti pesante "Giacomo, il fratello di Gesù", da poco edito in italiano. Il Papa ha scritto "Se mettiamo da parte questa storia, la fede cristiana in quanto tale viene eliminata e trasformata in un'altra religione [...] Se dunque la storia, la fatticità, in questo senso appartiene essenzialmente alla fede cristiana, quest'ultima deve esporsi al metodo storico. E' la fede stessa che lo esige". Nonostante ciò, molti cattolici non sembrano davvero interessati alla storia delle origini della propria religione e non è raro sentirli ostentare indifferenza verso quanto gli studi storici possano apportare. Ai tantissimi cattolici che della nascita del cristianesimo non sanno praticamente nulla (quanti di loro, per esempio, sanno chi è Giuseppe Flavio? Non parliamo di averlo letto!), questo libretto può dare molto, se solo sapranno superare conformismo e dogmatismo che, ahimé, caratterizzano spesso i fedeli delle religioni "del libro" e non solo di quelle.
Da leggere! Come nei suoi precedenti lavori, Donnini analizza criticamente le questioni procedendo sul binario delle ipotesi e lasciando un giusto margine al dubbio là dove la sicurezza scientifica non può essere garantita. In questo lavoro il tema è di moda: l'idea che Gesù e Maria Maddalena fossero sposati. Non è di moda invece l'atteggiamento culturalmente onesto con cui scrive Donnini. Ciò non ostante, l'analisi dei pro e dei contro rivela una mole di questioni, di cui siamo stati spesso tenuti all'oscuro, che getta nuove luci sulla personalità storica di Cristo e mostra prospettive interessantissime. Il libro ha un carattere semplice, sereno e divulgativo, tale da rendere l'argomento accessibile e gradevole a qualsiasi lettore e, soprattutto, da inserire concretamente la figura di Cristo in un contesto storico verosimle. Un particolare degno di nota: l'autore è fra i pochi che prendono in considerazione e analizzano l'idea che il Gesù dei Vangeli possa essere il risultato di un'operazione letteraria e apologetica che avrebbe fuso insieme due personalità storiche: i due messia attesi dagli esseni del Mar Morto. In effetti il passaggio dal giudeo-cristianesimo al cristianesimo gentile, di cui forse San Paolo è il principale responsabile, potrebbe aver causato questa revisione. In ogni caso non possiamo attenderci risposte sicure, Donnini non dirà mai: le cose sono andate sicuramente così. E' il suo difetto principale: rinunciare al piacere delle certezze, in cambio della serietà.
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