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capolavoro. Hanna Schygulla interprete incredibile, ipnotizzante.
Maria Brown; “Ma tu parli così perché non sai. Non sai che un grande amore è un grande sentimento e una grande verità”. Ma l'amica Betti: “La verità… La verità sta nello stomaco quando si ha fame. Il sentimento? Il sentimento sta fra le gambe, come un prurito da grattare via. E per grattarlo via, devi avere lo stomaco pieno e trovarti un uomo in carne ed ossa e che sia qui, non altrove”. La verità sta nello stomaco quando si ha fame. E una nazione oramai opulenta come la Germania, siamo oramai a metà degli anni '50, che non ha più idea di cosa sia la verità, così come non può averla neanche Maria Braun, moglie plurima in attesa dell’amore eternamente esiliato, quasi costretta tra matrimonio e carriera, tra ambizione privata piccolo-borghese e ambizione sociale über-capitalista. In questa cattiva mescolanza, in questa scissione immorale tra corpo e desiderio, e tra necessità privata e spirito culturale collettivo Fassbinder entra in una nuova fase produttiva che guarda al cinema classico hollywoodiano. Il film inizia nel 1943, quando la rovina della Seconda Guerra Mondiale sta per prendere definitivamente il sopravvento nelle sorti della Germania, e arriva al 1954, quando la nazionale di calcio teutonica riuscì ad avere la meglio nella finale del Mondiale svizzero sull’invincibile Ungheria. Ma qual è davvero la partita che si è conclusa, una partita di calcio? Nella vittoria della Germania Ovest, che in qualche modo riabilita agli occhi del mondo la nazione dopo le atrocità naziste, c’è per Fassbinder la dimostrazione palese della nuova sconfitta di una Germania che si proclama moderna, ma non ha mai scisso il legame con la sua recente storia dittatoriale. Ed è nella sconfitta privata della neo-borghese Maria – che è stata con molti uomini ma è ma è illibata per quel che concerne suo marito – che si svelano i vari strati di un’opera che ha l’intelligenza di saper parlare non solo ad un pubblico tedesco, ma a qualsiasi tipo di pubblico.
Un film eccezionale, forse in assoluto il miglior film di Fassbinder e un'attrice, la Schygulla, ineguagliabile.
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