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Anno edizione: 2009
Anno edizione: 2014
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Georges Simenon è un uomo anziano quando decide di mettere nero su bianco il monumentale racconto della sua vita, ha quasi 80 anni e da alcuni ha già smesso di scrivere , non riesce più a coordinare i movimenti delle mani e si aiuta con un dettatore. Eppure dopo tre anni dal suicidio di sua figlia Marie Jo, riprende in mano la penna e a fatica scrive quella che a mio parere è la sua opera più maestosa Come può un padre accettare che la giovane figlia di soli 25 anni smetta di vivere sparandosi un colpo dritto al cuore? Una fine cosi tragica e violenta deve in qualche modo essere elaborata , forse più di altri lutti, Simenon riesce a farlo attraverso il suo mestiere di scrittore, mettendo a nudo non Maigret ma se stesso. E’ il lungo e appassionato racconto di un uomo che ha vissuto una vita avventurosa, ricca di avvenimenti, riconoscimenti sul lavoro, stima e amore. E’ il racconto onesto e disarmante di un un padre affettuoso, innamorato dei suoi quattro figli a cui è sempre stato accanto, fedele, presente tanto quanto invece è stato più libertino e scostante nelle relazioni coniugali Simenon non tralascia nulla: parla delle sue passioni per l’alcol, il cibo, gli amici, le auto, i viaggi, le belle donne senza omettere alcunché. Queste memorie sono una tacita ammissione di colpa da parte per non essere stato in grado di difendere il proprio mondo e i propri affetti , complice la sua tendenza a rintanarsi lontano da tutti per scrivere incessantemente Spero che questo gigantesco lavoro di analisi gli abbia permesso di elaborare una perdita cosi atroce e di espiare i suoi dolorosi sensi di colpa. Spero che ne abbia tratto beneficio tanto quanto quello che ho provato io immergendomi in questa vita avventurosa , con il sapore autentico della malinconia per tutto ciò che perdiamo ma che abbiamo avuto il privilegio di chiamare amore.
Da molti anni sono un fedele lettore di Simenon. Ho letto tutti i romanzi e racconti del commissario Maigret e molti dei suoi romanzi. Mi sembra ingeneroso, come ha fatto qualcuno, esprimere giudizi morali sullo scrittore che in questa autobiografia si confessa in modo sincero, senza pudori, anche se in modo molto autoindulgente. Nelle sue pagine scorre una vita intensa che lo ha visto soffrire per il complesso rapporto con la seconda moglie e per la morte della figlia Marie-Jo. Una lettura che consiglio sicuramente a chi ama questo scrittore.
Si può trovare tutto in 1.200 pagine, e si trova veramente tutto in queste 1.200 pagine: dal giro del mondo in barcavela, alla famiglia del mulinobianco,a due guerre mondiali superate senza troppi scossoni, alla peggior tragedia che un padre affettuoso possa sopportare, a milioni di parole dettate da un'incredibile impellente urgenza di creare e scrivere storie quotidianamente dall'età di quindici anni per tutta una lunga esistenza dipingendo, negli anni, un'umanità intera. Più che un libro, è un lungo caldo abbraccio che avvolge un uomo baciato da un talento straordinario, la sua opera, la sua vita.
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