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Il volume accompagna un’ampia rassegna, posta sotto la direzione scientifica di Vittorio Sgarbi, che la città di Rovigo dedica alle meraviglie pittoriche provenienti dal suo territorio.
Un articolato percorso che oscilla tra l’influenza, e gli artisti, della Serenissima Repubblica di Venezia e quelli del contiguo Ducato Estense, dal XV al XVIII secolo: un lungo arco di tempo durante il quale si sono succedute floride stagioni artistiche che hanno lasciato testimonianze pittoriche uniche nei territori del Polesine.
Il nucleo principale dell’esposizione, ospitata nello storico Palazzo Roverella, proviene dall’Accademia dei Concordi, istituzione fondata dai nobili locali nel 1580 e che, nel 1982, ha accolto le opere del Museo del Seminario. Accanto a questo, una preziosa serie di testimonianze provenienti dalle chiese e dagli edifici del territorio, e da numerose collezioni private.
Fra i capolavori esposti, le tavole di Giovanni Bellini e di Palma il Vecchio, i dipinti dei ferraresi Dosso e Battista Dossi, Girolamo da Carpi e Scarsellino, fino alle tele di Palma il Giovane e di altri manieristi che introducono all’inquieta pittura del Seicento. Del secolo successivo, che vede il trionfo della pittura veneziana, sono esposte opere di Piazzetta, Pittoni, Nogari, Longhi e Giambattista Tiepolo. L’accurata presentazione delle opere è accompagnata, nel catalogo, dai saggi critici di Ida Maria Fuggetta, Cinzia Tedeschi, Alessia Vedova e Vittorio Sgarbi.
Il volume accompagna un'ampia rassegna, posta sotto la direzione scientifica di Vittorio Sgarbi, che la città di Rovigo dedica alle meraviglie pittoriche provenienti dal suo territorio. Un articolato percorso che oscilla tra l'influenza, e gli artisti, della Serenissima Repubblica di Venezia e quelli del contiguo Ducato Estense, dal XV al XVIII secolo: un lungo arco di tempo durante il quale si sono succedute floride stagioni artistiche che hanno lasciato testimonianze pittoriche uniche nei territori del Polesine. Il nucleo principale dell'esposizione, ospitata nello storico Palazzo Roverella, proviene dall'Accademia dei Concordi, istituzione fondata dai nobili locali nel 1580 e che, nel 1982, ha accolto le opere del Museo del Seminario. Accanto a questo, una preziosa serie di testimonianze provenienti dalle chiese e dagli edifici del territorio, e da numerose collezioni private. Fra i capolavori esposti, le tavole di Giovanni Bellini e di Palma il Vecchio, i dipinti dei ferraresi Dosso e Battista Dossi, Girolamo da Carpi e Scarsellino, fino alle tele di Palma il Giovane e di altri manieristi che introducono all'inquieta pittura del Seicento. Del secolo successivo, che vede il trionfo della pittura veneziana, sono esposte opere di Piazzetta, Pittoni, Nogari, Longhi e Giambattista Tiepolo. L'accurata presentazione delle opere è accompagnata, nel catalogo, dai saggi critici di Ida Maria Fuggetta, Cinzia Tedeschi, Alessia Vedova e Vittorio Sgarbi.
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