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Libro molto divulgativo che passa rapidamente in rassegna più tematiche che abbisognano di maggiori approfondimenti. Col criterio del movimento di materie e di energia vengono enucleate dall'autore 4 ineluttabili leggi dell’economia. Si guarda alla storia, alla violenza delle merci e dei vari soggetti (ad es. i mercanti nella scienza delle frodi) che sfruttano la natura, quindi l’imperialismo e la nascita del capitalismo. Serve una neoeconomia per una ideologia dalla crescita allo sviluppo (non era meglio Progresso come diceva Pasolini?) La produzione di merci a mezzo di natura. Vari economisti e il quarto principio della termodinamica di Georgescu-Roegen che toglie le illusioni della infinita riciclabilità dei prodotti usati.Statistiche commerciali carenti, contabilità monetaria da integrare con una naturale, il metabolismo della tecnosfera o di metabolismo industriale. L'importanza degli stocks: parte della massa della materia assorbita dalla tecnosfera che vi resta immobilizzata a lungo tanto che la tecnosfera si gonfia continuamente. Le aziende rappresentano dei particolari ecosistemi: va conosciuto il metabolismo aziendale per favorire la modificazione dei processi produttivi, della qualità delle merci, l’introduzione processi depurazione e riciclo, per ciascuno dei quali l’impresa dovrà disporre di accurati bilanci di materia e di energia. Costo energetico; limiti alla crescita nel. vero sviluppo cche è l'accesso di tutti ai diritti ecc. non il dogma della crescita del PIL. Eppoi lo sviluppo sostenibile è una parola alla moda dimenticando che bisogna assicurare alle generazioni future adeguate disponibilità di risorse materiali talchè vanno contenuti gli sfruttamenti della natura, grazie alle lotte per l’ambiente, all'etica dello sviluppo. Illusione della tecnica per salvarci: ma le nostre tecniche col contributo di tecnici locali possono dare svolta decisiva nuova cooperazione tecnico-scientifica. Libro molto ideologico e datato,comunque utile.
Recensioni
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Le merci si producono a mezzo di natura e le risorse della natura non sono infinite, ma vengono sottratte dalle riserve e dai cicli naturali. Ma con i limiti del pianeta occorre fare i conti. Lo si sa sin dal famoso rapporto del Club di Roma realizzato dal Massachusset Institute of Technology, malamente tradotto nel titolo, in Italia, con I limiti dello sviluppo, dove nell'originale versione il termine finale era, più correttamente, "crescita". Lo si sa, ma si finge di non sapere, da decenni. Si continuano così a dilapidare le risorse non rinnovabili del pianeta e per contro si trascurano o si sottoutilizzano tutte le risorse rinnovabili. Come farà il pianeta a non rischiare il collasso? Come potranno essere forniti beni naturali materiali adeguati a soddisfare i bisogni dei probabili sette miliardi e mezzo di persone del 2025 o i nove miliardi della fine del secolo? Giorgio Nebbia, che a questi argomenti ha dedicato un'intera vita, analizza con scientificità il ciclo dei materiali e dell'energia che, estratti dalla biosfera, sono trasferiti alla tecnosfera che li restituisce come scorie, rifiuti gassosi, solidi, liquidi. Che spesso l'uomo è incapace di gestire in maniera adeguata. Una circolazione natura-merci-natura, la cui contabilità può essere evidenziata con nuove scale di valori, ben diversi da quelli meramente monetari delle società capitalistiche. Sarebbe così possibile progettare un nuovo sistema, capace di rispettare i vincoli della scarsità planetaria e di programmare una più equa e meno violenta distribuzione tra Nord e Sud del mondo. Il futuro sostenibile di cui tutti ormai si sciacquano la bocca può passare solo da questa strada.
(W.G.)
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