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"La terza metà del cuore" è un libro che si muove a passo di danza, quasi ascoltando il ritmo delicato e potente, e perfino esigente, di una musica del cuore che convoglia sensazioni e intime considerazioni, approfondendole in un vissuto che accarezza e accompagna il lettore.Emanuele Cislaghi avvicina il lettore con la discrezione e riservatezza che gli sono proprie, ma altresì coinvolge con descrizioni e sentimenti sì delicati ma al contempo prorompenti e reali, il tutto con eleganza impareggiabile.Il libro ci fa immergere in una realtà carica di sentimenti, in primis quelli del protagonista maschile per la moglie prematuramente deceduta ma ancora figura forte e viva nella sua sfera emotiva, e poi per un amore nuovo per una donna che aveva fatto parte del suo passato.Da qui si evolve poi la storia, in un susseguirsi di eventi e incontri ed esperienze. E durante l'intera narrazione, il protagonista ci fa entrare nei suoi pensieri più intimi e complessi,e ci fa vivere le sue stesse emozioni e perplessità, anche quando nella sua vita, o almeno per un certo lasso di tempo, rientra casualmente una vecchia amica, una compagna di scuola, persa di vista ma ritrovata...e nel modo più inaspettato e casuale...ed è lei l'altra protagonista che, se pure donna forte e riflessiva, ha anche tante fragilità...I personaggi che vivono questa storia sono anime alla ricerca...di una possibilità o di un riscoprire se stessi... Ecco, tutto questo è "La terza metà del cuore", una storia bella, viva e reale,un viaggio introspettivo, ma anche la seduzione di una narrazione attenta e coinvolgente. E' una lettura dal linguaggio raffinato ed elegante ma altresì fluente, intriso di sentimenti, i più disparati, ma tali da caratterizzare i personaggi e i loro vissuti. E' un libro che tocca le corde del cuore, e quindi ne consiglio la lettura.
Ancora una volta, Emanuele Cislaghi ci delizia con le sue ormai note doti scrittorie, dando atto a una serie di scelte stilistiche decisamente funzionali a una storia che si fa via via sempre più intimistica con l’evolversi della narrazione. Con maestria e delicatezza, l’autore ci accompagna a conoscere l’essenza e le fragilità umane del suo eroe, in un viaggio introspettivo che dà spazio a un’analisi approfondita della natura del personaggio, che respira, si esprime, dubita, trepida… vive un’intera gamma di emozioni e sensazioni, aprendo a ventaglio anima e carattere. Qui non servono dialoghi né nomi: lui è la voce narrante, centro indiscusso dell’intera storia. Lei è inequivocabilmente lei. Questo lineare impianto narrativo è impreziosito da una grande attenzione alla forma lessicale, all’uso di sinonimi o espressioni articolate per evitare ripetizioni o per conferire musicalità al narrato, all’uso ponderato e flessibile della punteggiatura a dare ritmo scenico alla lettura, alla scelta meditata dei tempi verbali a sottolineare ora ricordi passati, ora sensazioni mai sopite e ancora vivide. Come ad esempio nel meraviglioso capitolo in cui si consuma (o per meglio dire, si esaurisce) il rapporto tra il protagonista e la sua vecchia compagna di scuola incontrata dopo tanti, tantissimi anni, grazie a un caso che, alla fine, metterà ordine al caos. Ne risulta una pagina lieve e intensissima allo stesso tempo, di un erotismo che si fa arte, in grado di trasportare l’immaginazione e il sentimento a un livello trascendentale. Arrivare all’ultima pagina è un’urgenza che segue il tormentoso e tormentato fluire dei pensieri del protagonista, in cerca di risposte a domande che mai avrebbe voluto porsi, costretto a toccare il fondo per perdersi definitivamente o trovare la forza di darsi una spinta e affrontare la risalita. Il finale è toccante, una boccata d’aria limpida e fresca dopo giornate nebbiose e dense. Un libro da leggere.
Recensioni
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