Questo novembre cadrà il 50esimo anniversario dell’uscita in Nord America dell’album di David Bowie The Man Who Sold The World. Il resto del mondo avrebbe invece aspettato fino ad aprile 1971 per testimoniare l’entrata epocale di Bowie negli anni ‘70, segnata dall’inizio della collaborazione con il chitarrista Mick Ronson, la quale ha caratterizzato anche classici come Hunky Dory, Ziggy Stardust e Aladdin Sane—e dal primo di una serie di album fondamentali che si sono susseguiti fino all’album del 1980 Scary Monster (and Super Creeps).
Intitolato in origine Metrobolist, il nome dell’album è stato cambiato all’ultimo in The Man Who Sold The World – le registrazioni originali erano state infatti etichettate con il titolo Metrobolist, alla fine depennato. La ripubblicazione del 2020 sotto il nome Metrobolist è stata remixata dal produttore originale Tony Visconti, ad eccezione della traccia ‘After All’, considerata da Tony già perfetta e inclusa nella versione rimasterizzata del 2015.
L’artwork per il 50esimo anniversario di Metrobolist è stato creato da Mike Weller, il quale aveva lavorato anche alla storica e controversa “cover del vestito” che la Mercury Records si è rifiutata di pubblicare (la prima versione americana presenta alcuni degli elementi originali designati per Metrobolist). La copertina apribile presenta anche molte immagini del famigerato vestito di Mr Fish scattate ad Haddon Hall, su cui alla fine si basa la cover dell’album The Man Who Sold The World, uscito fuori dagli Stati Uniti nella primavera del 1971.
Come per il vinile in onore del 50esimo anniversario di Space Oddity, edizione in vinile nero da 180g, uscirà nel 2020 in edizione limitata con copie numerate a mano su vinile oro (# 1971 - 2020) e su vinile bianco (# 1 - 1970), tutte distribuite casualmente.
David aveva espresso personalmente il concept dietro a Metrobolist e la sua idea riguardo la copertina da produrre e ora, grazie a quest’uscita, si può finalmente vedere più da vicino il concept originale. Nel 2000, Bowie si è espresso sulla copertina: "Mick Weller ha ideato questa specie di cartone animato sovversivo e ci ha messo dentro alcuni elementi biografici. L’edificio sullo sfondo del cartone animato è infatti l’ospedale dove il mio fratellastro era stato internato. Per questo motivo è per me un elemento con una forte rilevanza personale.”
Leggi di più
Leggi di meno