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Mezzanotte a Istanbul. Dal crollo dell'impero alla nascita della Turchia moderna - Charles King - copertina
Mezzanotte a Istanbul. Dal crollo dell'impero alla nascita della Turchia moderna - Charles King - copertina
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Mezzanotte a Istanbul. Dal crollo dell'impero alla nascita della Turchia moderna
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Mezzanotte a Istanbul. Dal crollo dell'impero alla nascita della Turchia moderna - Charles King - copertina
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Descrizione


A mezzanotte del 31 dicembre 1925, i cittadini della neonata Repubblica turca celebrarono il nuovo anno, acconsentendo per la prima volta a utilizzare un calendario e un'ora unificata per tutto il paese. Eppure a Istanbul, antico crocevia tra Oriente e Occidente, la gente guardava incerta al futuro. Mai del tutto turca, Istanbul era da sempre stata casa per generazioni di greci, armeni ed ebrei, oltre che naturalmente musulmani. L'immensa metropoli accoglieva nobili della Russia bianca in fuga dalla rivoluzione, killer bolscevichi sulle tracce di Lev Trockij, professori tedeschi, diplomatici inglesi e imprenditori americani: una panoplia di faccendieri, poeti, benefattori e perdigiorno. Durante la Seconda guerra mondiale, migliaia di ebrei fuggivano attraverso Istanbul verso la Palestina, anche grazie all'impegno del futuro papa Giovanni XXIII. Nella hall del Pera Palace, l'hotel più lussuoso dell'epoca, punto d'arrivo del celebre Orient Express, si aggiravano così tante spie che il direttore fu costretto ad apporre un cartello che le invitava a lasciare il posto agli ospiti paganti. Nella sua prosa elegante e suggestiva, questo libro ridà vita a un'epoca tragica e fantastica in cui l'antica capitale dell'impero ottomano si ritrovò nel giro di pochi anni sbalzata dal Medioevo al mondo moderno.
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Dettagli

2015
22 settembre 2015
XIX-400 p., ill. , Rilegato
9788806223083
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Indice


Nota dell'autore
Ringraziamenti
Cronologia
Glossario
Abbreviazioni

Prologo
I. Grand Hotel
II. Una flotta di navi grigie
III. L'occupazione
IV. Resistenza
V. Mosca e il Bosforo
VI. Kostantinoupolis
VII. «Il mondo del primo dopoguerra a ritmo di jazz»
VIII. «Il passato è una ferita nel mio cuore»
IX. Tempi moderni
X. Al di là del velo
XI. Vivere come uno scoiattolo
XII. La vita sull'isola
XIII. La reginetta di Bellezza
XIV. La Divina Sapienza
XV. Guerre nell'ombra
XVI. Fiumi di scartoffie
XVII. Alla Porta della Felicità
Epilogo

Appendici
Bibliografia
Indice dei nomi

Valutazioni e recensioni

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Alessia
Recensioni: 4/5

Bellissimo libro "storico": Spaccati di vita comune si intrecciano con i grandi eventi della storia. Una Istanbul sconosciuta ai più ed inimmaginabilmente attuale. L'intrecciarsi di popoli, culture, tradizioni sullo sfondo di una città che sembra immobile; vicende frivole, lotte per il potere, spionaggio, e quant'altro si svolgono sotto lo sguardo impietoso del tempo e della caducità delle cose. Unico punto fermo l'hotel Pera Palace ed i suoi proprietari e clienti. Da leggere, nonostante si un libro storico la scrittura è fluente, leggera e perfino appassionante.

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Giovanni
Recensioni: 5/5

Leggendo questo libro mi sono sentito trasportato nella Istanbul che tante volte ho visitato, ma anche in una Istanbul che non conoscevo. Bellissimo.

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Luigi Murtas
Recensioni: 3/5

Interessante retrospettiva sul mondo stanbuliota della prima metà del Novecento, per capire meglio anche la Turchia di oggi. Avrei tranquillamente evitato le descrizioni dei localini notturni di vario genere e dei concorsi di bellezza. Mi sono piaciute molto invece la descrizione dei lavori di restauro e di restituzione della Hagia Sophia e gli intrecci diplomatici e spionistici che ruotavano intorno al mitico hotel Pera Palace. Al traduttore italiano rimprovero di aver ceduto un po' al genderismo imperante nell'utilizzo del vocabolo "genere".

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Voce della critica

    I controversi rapporti russo-turchi e l'evolversi della politica turca fra modernità e tradizione sono i due grandi nodi storici su cui Orlando Figes e Charles King gettano nuova luce, il primo occupandosi della guerra di Crimea, qui da noi di solito letta in una prospettiva impoverente, perché italocentrica, il secondo con l'analisi della transizione dall'impero ottomano alla repubblica kemalista, quando il ricordo della pur vittoriosa ecatombe viene insabbiato dai turchi stessi come una vergogna collettiva. La Crimea è decisiva perché, fra 1853 e 1856, provoca una frattura tra l'impero asburgico e la Russia, dove lo zarismo si avvia al capolinea; apre la strada al sorgere di tre stati nazionali (Italia, Romania, Germania); coinvolge per la prima volta i turchi in un conflitto europeo. Non a torto quindi Orlando Figes, già autore d'importanti studi di storia russa, dedica molte pagine alle cause del conflitto, arricchendole d'un prezioso corredo iconografico, cosa che accade anche nel testo di King. La scena da cui egli muove per spiegare l'origine della guerra si svolge a Gerusalemme, dove nel 1846 stuoli di pellegrini cristiani di rito latino e greco danno luogo a una rissa colossale. Quasi un casus belli per i russi, pronti da tempo a intervenire per difendere il santo sepolcro ed espandersi verso sud (progetto avviato da Caterina a fine Settecento, con un impressionante corollario di persecuzioni ai danni dei musulmani del Caucaso); nell'arco di pochi anni, auspicando la condiscendenza degli Asburgo, che invece non gradiranno affatto l'irruzione delle armate russe sul delta del Danubio, Nicola I, adepto del panslavismo di Michail Petrovič Pogodin, si convincerà di dover attaccare il malato impero ottomano. L'area, nota Figes, è da tempo tornata sotto i riflettori occidentali. Intorno al 1820 l'insurrezione della Grecia ha dimostrato l'arretratezza e l'efferatezza dell'esercito turco, scatenando le proteste sia della lobby greca alla corte di San Pietroburgo, sia, dopo il massacro di Chios, dei circoli liberali d'Europa. Reazioni analoghe hanno determinato le torture in seguito inflitte dalle guardie russe alle monache cattoliche di Minsk, sennonché i russi sembrano più minacciosi per l'Europa, e in prima fila tra i loro nemici si trovano gli inglesi. Questi non solo appaiono confortati dai pur esili sforzi modernizzatori degli ottomani, giudicando inoltre l'impero come una garanzia di stabilità nell'area, ma da un lato decidono di occupare l'Afghanistan quale argine contro i russi, dall'altro sperano di ingenerare nel loro impero una guerra di nazionalità. La loro russofobia è del resto notoria. Perfino quando lo zar si presenta alla corte della regina (1844), illudendosi di poter suggellare un'alleanza grazie ai buoni rapporti personali, il Parlamento, la stampa e la corte inglesi continuano a prestare ben maggior fede ai presunti progetti segreti contenuti nell'aggressivo falso Testamento di Pietro il Grande. Così, fra avventatezze diplomatiche e provocazioni, poco a poco si scatenerà la guerra: tutti contro la Russia, compresi il regno di Sardegna e Napoleone III, che intende compattare la sua Francia appena tornata impero. Costellano l'ultima parte del libro, fino alla ricostruzione delle trattative di pace, alcune grandiose scene corali, con carneficine e malattie, punteggiate a intervalli quasi regolari dalla sublimazione dell'orrore nelle pagine già perfette di un superstite, Lev Tolstoj. Turchia, qualche decennio dopo. Fine della prima guerra mondiale. Tacciati di arrendevolezza verso il nemico europeo che occupa ormai le città turche, gli Ottomani vengono spazzati via dai loro sudditi. Si impone un movimento laicista e repubblicano guidato da Mustafà Kemal. Su tale scenario, dopo un'impennata di nazionalismo e la fuga di molti occidentali dalla Turchia, procede quello che King definisce un autentico "rullo compressore", con il potere carismatico del leader, la repressione delle attività religiose, le settecento condanne a morte e i settemila arresti, ma anche i circoli di discussione, l'ampliamento degli orizzonti culturali, lo sbarco sulla scena pubblica delle donne: solide fondamenta di un nuovo modello di sviluppo. Per illustrare tali dinamiche, Charles King, docente a Washington, adotta un approccio socio-antropologico, rievocando quel mosaico di culture in parte tratteggiato anche da Figes nella sua rassegna delle truppe; ciò implica un complesso lavoro di scavo che, in pagine splendidamente orchestrate sotto il profilo narrativo, fa affiorare dalle profondità della storia figure singolari, come quella di Thomas Whittemore, educatore dei rampolli degli esuli russi, o di Halide Edip, da eroina della rivoluzione a giramondo disillusa.     Daniele Rocca

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Conosci l'autore

Charles King

1967

Charles King insegna International Affairs and Government alla Georgetown University (Washington, DC). È autore di sei libri sull'Europa orientale. In italiano ha pubblicato inizialmente Storia del mar Nero (Donzelli, 2005). Con Odessa (Einaudi, 2013) ha vinto il National Jewish Book Award. Nel 2014, sempre per Einaudi, è uscito Il miraggio della libertà. Storia del Caucaso. Un altro saggio fondamentale nella sua produzione è Midnight at the Pera Palace. The Birth of Modern Istanbul.Altre sue pubblicazioni sono: Mezzanotte a Istanbul. Dal crollo dell'impero alla nascita della Turchia moderna (Einaudi, 2015) e La riscoperta dell'umanità. Come un gruppo di antropologi ribelli reinventò le idee di razza, sesso e genere nel XX secolo (Einaudi,...

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