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E molto interessante lo consiglio vivamente
Dalla recentissima lettura de "L'asino del Messia" di Wlodek Goldkorn, mantenendone il filo spazio-temporale, ecco che spunta, come per magia, proprio un libro di Oz che avevo già pronto sul comodino: «'Michael mio' è il libro più bello, più coraggioso, più importante di Oz, e a me pare uno dei capolavori della letteratura del Novecento. Ambientato pochi anni prima del mio arrivo a Gerusalemme, continua a lavorare nella mia testa, spesso senza che io ne sia del tutto conscio. Il mio sguardo sulla città, sulla narrazione stessa e specialmente sulle donne, quello sguardo cinquant'anni dopo deve tantissimo a Oz. Grazie a 'Michael mio' ho imparato da subito il miglior ebraico possibile. L'amore qualche volta porta fortuna.» Dunque, a differenza di Goldkorn che, oltretutto, ha conosciuto Oz personalmente, ovviamente l'ebraico non l'ho imparato, ma di sicuro mi ha confermato, una volta di più, che a romanzare di donne e delle loro relazioni col mondo e con gli altri esseri, sono - per mio gusto ed esperienza - di gran lunga più abili ed efficaci gli uomini. Quelle narrate da scrittori di questo calibro, sono le uniche piccole e grandi storie di donne che riesco ad apprezzare. È una lettura pervasa di tristezza, scandita dal ritmo della monotonia; profonda, sebbene la scrittura di Oz spesso sia, per me, come camminare a piedi nudi nella sabbia del deserto: all'inizio mi solletica la sensazione dei granelli fra le dita, poi diventa faticosa e il passo si fa lento e greve. «I giorni sono tutti uguali. Anch'io sono sempre la stessa. Eppure c'è qualcosa che non lo è. Ma io non so come si chiami, che cosa sia. Io e mio marito siamo come due estranei che si incontrano all'uscita di una clinica dove sono stati sottoposti a qualche trattamento fisicamente sgradevole. Imbarazzati entrambi e leggendo imbarazzo l'uno negli occhi dell'altra, coscienti di una penosa, imbarazzante intimità, entrambi alla ricerca faticosa del giusto tono con cui rivolgersi la parola...»
Amos Oz è uno dei miei scrittori prediletti, e per questo suo romanzo non è stato diverso, mi affascina il modo come pensano i suoi personaggi, come il loro amore è sempre qualcosa di molto unico, particolare. Un libro che può diventare difficile, lento, però ne vale la pena.
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