Middlemarch

[estratto dal blog] [...] Un avviso a chi, come me, volesse farlo: non fatevi spaventare dai primi capitoli, vi sembreranno un po’ pedanti, pieni di descrizioni e nozioni e soprattutto con un sacco di personaggi da memorizzare. Molto spesso nel passare da un capitolo all’altro non comprenderete il nesso, vi assicuro che alla fine tutto torna. Il titolo completo del romanzo è “Middlemarch. Studio di vita provinciale” ed infatti il fine dell’autrice era quello di narrarci le vicende degli abitanti di questa cittadina di sua invenzione, Middlemarch appunto. [...] Illustrarvi la trama è complicato, anche perché molti sono gli eventi. Mi soffermerò solo su quelli che considero i personaggi primari, quelli che potremmo chiamare l’eroina e l’eroe principali. All’inizio del romanzo conosciamo Dorothea Brooke che, a dir la verità non ha incontrato subito il mio apprezzamento. É descritta come una bellissima ragazza, religiosa al limite del fanatismo che ha come scopo della sua vita quello di compiere grandi opere, [...]Anche l’eroe del romanzo, il dottor Tertius Lydgate contrarrà un matrimonio che si rivelerà deludente. Arriva a Middlemarch pieno di progetti ed ideali, ma sarà costretto anche lui a misurarsi con i limiti di un matrimonio avventato. Rosamound Vincy, sua moglie, al contrario di Dorothea viene presentata positivamente dalla Eliot.[...] La sua è piuttosto una scrittura reale, i personaggi, infatti, sembrano tali, tutti hanno i loro difetti, nessuno escluso, nel loro realismo sono “ordinari” e perciò unici.[...]Tantissimi sono i temi sviluppati nell’opera:[...]la varietà dei contenuti è tanta, la casistica dei personaggi è altrettanto varia e minutamente delineata; il tutto condito da una pregevole scrittura, mai monotona e barbosa.Non è una lettura semplice, ma vi assicuro che si assiste anche a momenti di pura poesia o anche a narrazioni tragi-comiche[...]D'altronde la grande Virginia Woolf ha definito Middlemarch “Un libro magnifico,[...]