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Milano scientifica,1875-1924 di Fausto D'Aprile. Milano conobbe tra la fine dell'800 e l'inizio del'900 una vera e propria prolificazione di Istituzioni tecnico-scientifiche e sanitarie;luoghi di ricerca scientifica,laboratori di scienza applicata,centri di diffusione delle conoscenze e,al tempo stesso,Istituti di istruzione superiore che Francesco Brioschi,matematico,e Luigi Mangiagalli,medico,vollero unire sapientemente in una rete milanese di alta cultura.La realizzazione di questo progetto contribuì a fare di Milano una realtà originale nel panorama scientifico-culturale italiano almeno per un sessantennio,dagli anni successivi all'Unità d'Italia fino all'avvento del fascismo. L'opera "Milano Scientifica,1875-1924"(Sironi editore,2008)è il frutto dell'intelligente collaborazione tra accademici e studiosi provenienti da settori diversi,come quelli degli archivi, delle biblioteche e dei musei.Il volume 1 dell'opera(a cura di Elena Canadelli)si occupa della rete delle Istituzioni del grande Politecnico,ideata da Brioschi.Ne facevano parte,tra gli altri,l'Osservatorio astronomico e l'Orto botanico di Brera,le Scuole superiori di Agricoltura e veterinaria,il Museo civico di storia naturale,il Gabinetto numismatico e l'Accademia scientifico-letteraria,l'Istituto civico di psicologia sperimentale,l'Istituzione elettrotecnica italiana Carlo Erba,l'Acquario civico con la Stazione di biologia.Documenti inediti e immagini d'epoca contribuiscono a ricostruire con cura la storia di queste Istituzioni.Ciò che ne segue è un efficace ritratto tecnico-scientifico di un microcosmo ben radicato nel tessuto socio-economico della città. Il volume 2 dell'opera(a cura di Paola Zocchi)si occupa delle Istituzioni sanitarie milanesi fondate da Mangiagalli;una rete di istituti clinici di perfezionamento,con le cliniche ostetrico-ginecologica,delle malattie epidemico-contagiose,del lavoro e pediatrica,a cui si aggiunsero in seguito nuovi padiglioni clinicizzati di Ospedali e Istituti spedalieri autonomi d'avanguardia. 17-02-09
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Nella storia della cultura Milano è caratterizzata, dalla seconda metà dell'Ottocento ai primi vent'anni del Novecento, da una singolare contraddizione. Mentre l'organizzazione e la produzione industriale conoscono un tumultuoso sviluppo, la città non ha un'università in grado di fornire il personale culturale e professionale richiesto da tale sviluppo. Tuttavia, gli scienziati, i professionisti, gli intellettuali in generale trovano nelle istituzioni pubbliche e private (Provincia, Comune, manifestazioni di mecenatismo da parte di industriali e banchieri) i centri di promozione e organizzazione di adeguate strutture scientifiche e formative. Rientra in questo ambito il rapporto virtuoso che sin dall'inizio si è stabilito fra un Consorzio di istruzione superiore e una "federazione" di Istituti clinici di perfezionamento; il che ha permesso di creare una vitale comunità scientifica, originale nel panorama italiano. Solo nel 1924 gran parte degli istituti menzionati è confluita nella nuova Università degli studi.
In questi due volumi, ventidue studiosi offrono una mappa completa delle istituzioni scientifiche e culturali milanesi, ne delineano la storia, pongono in evidenza la straordinaria statura culturale dei protagonisti di quel cinquantennio, che fecero di Milano la capitale dello sviluppo industriale e scientifico italiano.
Elena Canadelli e Ornella Selvafolta tracciano un'esauriente storia del Politecnico, la cui struttura organizzativa mira a rispondere alle diverse specializzazioni del sapere scientifico e delle carriere tecnico-professionali. Fin dalla sua fondazione, nel 1863, il Politecnico si collocò "al centro di un più ampio progetto ideato e condiviso da una generazione di scienziati accomunati dall'adesione agli ideali risorgimentali". Anna Lombardi e Agnese Mandrino delineano la storia dell'Osservatorio astronomico di Brera, che nel corso degli anni ha svolto un'intensa attività di ricerca, nell'istruzione superiore e nella divulgazione, mentre Paola Livi ripercorre la storia del Museo civico di storia naturale, sorto nel 1875, e subito centro di "diffusione di 'alta' cultura del sapere naturalistico", affiancato da un'utile attività didattica e divulgativa.
Guido Lucchini si sofferma sulle travagliate vicende dell'Accademia scientifico-letteraria, istituita nel 1859, da sempre alla ricerca di un'identità culturale e di una funzione specifica, che trovò finalmente trasformandosi nella Facoltà di filosofia e di lettere. Infine, Pietro Redondi, in Educare per la vita, chiarisce le ragioni dell'esistenza, in quegli anni, di una vera e propria "fame" di una psicologia sperimentale applicata alla società. È il programma che promuove la nascita, nel 1908, del Gabinetto di psicologia sperimentale, successivamente Istituto tecnico di psicologia. Esso sorge, primo in Italia, per dare una risposta ai problemi dell'orientamento scolastico, ed è "all'origine di un sistema di scuole pubbliche speciali per ragazzi anormali psichici, della parola, dell'udito e della vista". Assolve così al duplice compito di clinica psicopedagogica e di formazione dei maestri, costretti ad affrontare problemi che richiedono una nuova preparazione professionale. Per quanto riguarda gli studi medici, basterà ricordare l'introduzione di Paola Zocchi, che si sofferma sul progetto di Luigi Mangiagalli "che agli albori del Novecento riuscì a creare una rete di istituti scientifico-sanitari a cui affidare la preparazione postuniversitaria e specialistica dei medici neolaureati". In queste pagine, appunto, sono delineate le storie degli istituti che hanno posto Milano all'avanguardia della medicina. Mario Quaranta
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