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Anno edizione: 2017
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ci sono volte, come questa, in cui un libro ti prende per mano e con cultura, semplicità e raffinatezza ti porta dentro a un argomento. O a più argomenti e riconosci la tua esperienza
Sono forse le righe finali del bel libro di Vittorio Lingiardi a meglio sintetizzare il senso della sua ricerca: «Il paesaggio non è solo quella porzione di natura che si mostra ai nostri occhi. È il luogo invisibile in cui mondo esterno e mondo psichico si incontrano e si confondono, inaugurando nuovi confini. Per vedere un paesaggio dobbiamo averlo già ‘sognato’ … Il paesaggio è la nostra psiche nel mondo. Dobbiamo ascoltarlo e rispettarlo per la sua capacità di sostenere la bellezza, la grazia e la minaccia … Nel manifestarsi si nasconde. Al punto che, quando ci congediamo, ne stabiliamo l’avvento». In questa interazione tra dentro e fuori, presenza e assenza, visione e memoria, scienza e arte, anima e corpo, spaziano le pagine di “Mindscapes”, neologismo che tende a fondere la mente nell’ambiente, in uno scambio reciprocamente vitalizzante, arricchente: «con la psiche nel paesaggio e il paesaggio nella psiche». Un fuori da noi che ci modella da sempre, e che noi come umanità abbiamo nei millenni lavorato, trasformato, a volte deturpato. Lingiardi ci conduce attraverso sentieri bibliografici che si inerpicano in quattro direzioni: critica documentaria, letteratura e pittura, neuroestetica, psicanalisi, per raggiungere l’unica meta della comprensione di ciò che siamo attraverso il rapporto imprescindibile con i nostri luoghi. I quali possono essere reali o fantastici, visitati o solo letti e immaginati, amati od odiati, ma in qualche modo si ricollegano sempre a un evento emotivo, a un incontro, a una scoperta affettiva o intellettuale. Il nostro rapporto con il paesaggio non è mai solo contemplativo, di pura curiosità o ricreazione, poiché implica una partecipazione fisica coinvolgente, e può offrirsi come consolazione, nostalgia, rimpianto, ricordo traumatico. Lo sguardo volto all’esterno evoca immancabilmente qualcosa, ha un impatto estetico capace di produrre un evento psichico.
Libro bellissimo. Sconfinamenti di luoghi e psiche, con molti riferimenti all'arte (che aiuta a vedere) per accompagnarci verso ciò che in fondo è il nostro malinconico desiderio. Il paesaggio come ferita e come ideale di bellezza. Da leggere.
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