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L’épisteme della scienza nuova è caratterizzata dal principio della rappresentazione, dove misura e ordine sono alla base rivoluzione scientifica (cfr. A.Koyré: «dal mondo del pressappoco all’universo della precisione»). Per C.Jung (sincronicità non causalità) la nostra scienza si basa sul principio di causalità., una verità assiomatica che in realtà sono verità statistiche, con eccezioni.Invece, la sincronicità considera particolarmente importante la coincidenza degli eventi nello spazio e nel tempo, nella peculiare interdipendenza degli eventi oggettivi tra loro, come pure tra essi e le condizioni soggettive dell’osservatore e degli osservatori.Per Pareto le leggi scientifiche hanno un’esistenza oggettiva: siamo costretti a considerare infinite uniformità parziali, che si intrecciano, si contrastano (vedi la causalità frattale): tanto più si allunga la catena delle deduzioni tra i fatti passati e i fatti futuri, tanto più esse divengono mal sicure ed incerte: il non reale si studia per scoprire la proprietà del reale. Per Pareto ciò che è utile può non essere vero; ciò che è vero può non essere utile. Entropia ha direzione determinata dalla c.d. freccia del tempo: gradi di prevedibilità: caso e necessità, indeterminabilità degli eventi che dipendono dalla libertà del loro succedersi nel primo caso e necessità (inevitabili, cioè prevedibili) che li rende immodificabili nel secondo caso: ovvero è prevedibile ciò che è contingente, non lo è ciò che appartiene all’indeterminabile: la realtà non è altro che una incredibile e incontrollabile mescolanza di caso e di necessità. Diversi spunti sono utili (veri?) tra diversi contributi di diversi studiosi.
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