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Trovare un disco dei Rush da "2112" del '76 a "Power Windows" del '85 che si meriti non meno di 5/5 è impresa impossibile. La suite "2112", 18 e passa minuti di pura genialità è l'inizio del mito, il resto del disco (ovvero la seconda vecchia facciata) è mancia, ma di quelle da paperoni. L'ascesa nell'olimpo del più grande trio musicale di tutti i tempi.
I Rush sono un gruppo Progressive/Hard Rock canadese composto da Geddy Lee (basso/tastiere/voce) Alex Lifeson (chitarra) e Neil Peart (batteria). Nel corso degli anni i Rush hanno saputo rinnovare di continuo il loro stile, lasciando che nella loro musica confluissero anche le tendenze musicali del tempo. La loro discografia può essere sommariamente divisa in un certo numero di cicli, solitamente scanditi dalla pubblicazione di Live Album che chiudono un ciclo e riaprono il successivo. L'album "Moving Pictures" (Anthem/Mercury, 1981), ribadisce ulteriormente la svolta del secondo ciclo della Band. Il disco, ritenuto da molti il capolavoro del gruppo (assieme a "2112", 1976), non abbandona ancora strutture Prog-Rock ma contiene una serie di canzoni Rock Oriented dalla durata maggiormente concisa. Sebbene siano ancora contraddistinte da arrangiamenti complessi, esse li avvicinano sempre di più ad un Sound tipicamente anni '80 per via di un uso dei sintetizzatori ancora più deciso e ad un suono di chitarre più classico e meno Hard Rock. L'album esordisce con una canzone, che è ancora oggi tra le favorite delle stazioni americane di Rock classico, "Tom Sawyer". Anche la seconda fase viene salutata con uno dei loro Live più belli, "Exit...Stage Left" (1981). "Moving Pictures" è l'ottavo album in studio del gruppo canadese, pubblicato nel 1981. Il disco è stato registrato e mixato a Le Studio, Morin Heights, Quebec. Un classico album Rock, "Moving Pictures" divenne il maggior successo della Band negli Stati Uniti. Entrò in classifica al terzo posto e rimane il più popolare tra gli album in studio del gruppo (certificato quattro volte Platino (4 milioni di copie vendute) dalla RIAA. Seguendo la formula del loro precedente album, "Permanent Waves" (1980), "Moving Pictures" è un disco che ha goduto di passaggi radio e include il singolo "Tom Sawyer" ed altre canzoni di successo come "Red Barchetta", "YYZ", "The Camera Eye" e "Limelight". In conclusione, un classico del Rock anni '80, uno dei dischi più belli dei Rush.
A detta dei fans più accaniti e meno e a detta dei critici questo è il disco simbolo del combo di Toronto. Certamente Moving Pictures contiene 7 gioielli di unica bellezza che saranno l'ossatura, dalla pubblicazione in poi, della carriera dei Rush, soprattutto in sede live. Tom Sawyer, Limelight, Witch Hunt, YYZ...cosa si può dire di tutta questo ben di Dio? I capolavori non necessitano di tanti giri di parole ne di retorica di circostanza, come anche sto facendo io. Mi permetto di scrivere queste righe su quest'opera immensa solo perchè i Rush sono stati sfortunati nel rapporto con l'Italia. Ciò che, grazie a Dio, non è accaduto nel resto del mondo. Moving Pictures ufficializza innanzitutto la nuova direzione intrapresa con l'altrettanto bellissimo disco precedente, Permanent Waves (quel 'Waves' non è casuale), fatta di pezzi più raccolti, brevi e con la classica ossatura di canzone. Messo da parte il lato prog, inteso come pezzi lunghi, ostici, ipertecnici, i tre canadesi cominciano ad inserire venature elettroniche che ben si sposano con la ritmica serrata, loro marchio di fabbrica, e una tecnica strumentale di alto livello e mai banale. Tutto questo lo si riscontra in Tom Sawyer dove Peart infligge una lezione di batteria senza precedenti e Geddy Lee alterna le immense e ispirate linee di basso con le ariose, anche se striminzite e manieristiche linee di tastiera, tutto condito dai riff e dal solo di Lifeson. Mi limito solo a questo brano perchè il resto viaggia sulle stesse coordinate. Chiudo con due parole su Red Barchetta. La prima volta che ascoltai questo brano ho pianto! Perchè? Perchè, forse per la prima volta ascoltavo un pezzo dove la tecnica, l'ispirazione e le parole si legavano in modo così perfetto ed emozionante che le lacrime erano d'obbligo! Basta, non dico altro. Invito i clienti di IBS a lasciare per un pò l'altra musica e deliziarsi con questa opera d'arte.
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