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L'ho letto d'un fiato, approfittando di ogni pausa pranzo e la "sindrome della festa che sta per finire" ha colto anche me. Un ossimoro continuo: forza e debolezza,malinconia e gaiezza,sorriso e commozione,dramma e speranza; come in una maupassantiana lettura, una lucida,ironica,profonda e coraggiosa indagine dell'io!
Simona Zarcone in questo suo primo (e speriamo non ultimo) romanzo ci regala uno spaccato spietato, dissacrante e divertente di cosa significhi oggi essere una donna single a 40 anni. Ma ci racconta anche, inevitabilmente, cosa significa per un uomo avere a che fare con donne come Sara, la protagonista cinica, misantropa e pericolosamente introspettiva di cui non ci si può non innamorare perdutamente. È quello che è successo a me leggendo questo romanzo, non si capisce, fino alla fine, quanto autobiografico. Ma su una cosa ci giurerei: non so i fatti, ma le emozioni forti, il dolore, la sofferenza, la malattia, e poi la lenta ma inesorabile risalita, la scoperta tardiva dell'amicizia, l'incontenibile voglia di vita, la ricerca testarda di una verità su se stessa, l'amore diseppelito per la sua famiglia, l'ariosa certezza che non finisca mai tutto qui....beh tutto questo non può che essere vero! Leggere per credere!
Mi è capitato per caso di sentire commenti in merito ad un libro scritto da una ragazza Palermitana , Simona Zarcone . Le critiche positive al riguardo hanno suscitato in me la voglia di correre in libreria...."mulini di cemento "questo è il titolo. Mi sono totalmente lasciata travolgere , in due giorni di ferie l'ho praticamente divorato.Scorrevole,ironico a tratti commovente. assolutamente attuale. lo consiglio a tutti !!!!!!
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