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Anno edizione: 2022
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scheda di Fasolo, A., L'Indice 1997, n. 5
Il libro, smilzo per numero di pagine e di agile stesura, è viceversa molto corposo per contenuti e riflessioni. Giovanni Pinna, partendo dalla sua vastissima esperienza diretta e da una capacità critica inesausta, riflette sulla crisi che stanno attraversando tutti i principali musei naturalistici del mondo, stretti fra difficoltà economiche crescenti e un cambiamento epocale del sistema di informazione e acculturazione. "Invece di rivolgersi nuovamente a un'interpretazione culturale della scienza, questi musei si sono messi alla ricerca di giustificazioni materiali della loro esistenza, sia enfatizzando antichi ruoli, quali l'essere gli archivi della biodiversità del mondo e l'essere strumenti di didattica scientifica a livello scolastico, sia cavalcando tematiche più recenti, quale quella legata all'educazione ambientale. Essi non hanno ancora riflettuto, come stanno facendo altre categorie di musei, su quella che è, a mio parere, la finalità più profonda cui ogni azione del museo, dalla ricerca scientifica alla conservazione degli oggetti, deve contribuire, e cioè il raggiungimento di un ruolo di identificazione sociale e culturale per la comunità cui il museo appartiene. La proposta è interessante e generosa, anche se non sembra sempre così facile identificare il ruolo sociale del museo. Molto importante è poi la riflessione sulla ricerca nel museo: la tesi del libro è che non si debba lasciare sempre più mano libera agli scenografi dell'allestimento, allontanando dal pubblico il lavoro dei conservatori scientifici. Un museo deve essere, secondo Pinna, realtà di conservazione e comunicazione, ma anche e prima attività di ricerca e studio originale. "Se si considera il museo come oggetto di identificazione della società, e si ritiene indispensabile - come credo - che ogni museo debba essere diverso da ogni altro museo, in quanto deve esprimere una propria cultura, la figura del conservatore di museo deve assumere un profilo del tutto particolare: nella stessa persona devono cioè convergere sia la funzione scientifica sia quella museale". Diventa quindi di nuovo attuale il dibattito storico che ha contrapposto la concezione del "Museum", luogo di ricerca scientifica avanzata, al "Musée", sede di collezioni e di esposizione. È solo di poche settimane fa la pubblicazione del rapporto voluto dal governo francese sul Museum d'Histoire Naturelle di Parigi, una delle più monumentali istituzioni nel settore, e che lamenta la presenza di attività di ricerca poco finalizzate agli scopi del museo. Il problema è di grande rilevanza culturale, ma trova spazi angusti in Italia, dove si parla tanto di musei scientifici, universitari e no, si fanno convegni e incontri eloquenti, si registrano sforzi eroici di alcuni, ma nel complesso si realizza poco e male, in un ristagnante analfabetismo scientifico.
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